Rosa Gentile (Confartigianato Matera), Delegata Nazionale alle Politiche Femminili, apprezza l’impegno assunto dal Premier Giuseppe Conte affinchè una parte significativa delle risorse del Recovery Fund sia dedicata all’occupazione femminile.
“I problemi delle donne sono tanti e non riguardano solo loro, ma – dice – lo sviluppo sano ed equo di tutti. Investire per combattere l’inattività e il basso tasso di occupazione femminile è il più grande moltiplicatore di Pil possibile.
Per questo è più che mai necessario favorire una maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro, attraverso misure e strumenti a sostegno delle madri impegnate in un’attività imprenditoriale e professionale. Il futuro del nostro Paese dipende anche da quanto e come sapremo investire nel lavoro femminile e nella tutela della maternità per tutte le donne, indipendentemente dal tipo di attività svolta”.
Le donne italiane sono tra le più intraprendenti d’Europa, ma il nostro Paese è agli ultimi posti nell’Ue per l’occupazione femminile e le condizioni per conciliare lavoro e famiglia. La fotografia del lavoro delle donne è stata scattata in occasione della 24° edizione della Convention di Donne Impresa Confartigianato 2019 con la presentazione del 16esimo rapporto sull’imprenditoria femminile artigiana che registra un sensibile incremento di titolari di microimprese artigiane anche in Basilicata.
Come Donne Impresa Confartigianato chiediamo con forza che gli investimenti che il Governo si accinge a varare con l’utilizzo, in particolar modo, delle risorse europee, abbiano un effetto moltiplicatore di sviluppo economico, sociale e culturale. E’ necessario che per tutti i provvedimenti che saranno adottati ci sia la preventiva misurazione dell’impatto di genere per mettere in campo misure che risolvano alla radice i problemi attuali della nostra società. “Bisogna cogliere fino in fondo l’occasione straordinaria del Recovery Plan – prosegue – per contribuire a ridurre il gap di partecipazione delle donne al mercato del lavoro, attraverso il rilancio dell’imprenditoria femminile, la creazione di nuove imprese femminili e la valorizzazione del lavoro delle donne coniugata ai valori della persona, della famiglia e del territorio”.
“Lo Stato non deve essere un partner negativo delle imprese. Al contrario, deve sostenere l’autoimprenditorialità, soprattutto nel Mezzogiorno”.