“E’ una vita che ci sentiamo ripetere che gli uomini temono le donne e, come riferisce un lavoro pubblicato su ‘Personality and Social Psychology Bulletin’, con un gruppo di ricerca americano che ha analizzato le caratteristiche femminili che attraggono i maschi, gli uomini sono impauriti dalle donne più intelligenti di loro”. Lo ha sostenuto la vice presidente nazionale di Confartigianato Rosa Gentile, ospite del programma “A conti fatti” su Rai Uno condotto da Elisa Isoardi, sottolineando che “pur riconoscendo che negli ultimi tempi qualcosa è cambiato in positivo, siamo di fronte ad un problema di cultura da superare anche quando gli uomini non vivono politiche maschiliste”. Per Gentile “è soprattutto il “gender gap”, vale a dire la differenza di opportunità di carriera professionale e di salario uomo-donna, che pesa maggiormente specie per il percorso di vita della donna che rientrando dalla maternità subisce di fatto una penalizzazione”.
Gentile ha quindi sottolineato che “la battaglia di Confartigianato ha prodotto un primo importante risultato con il riconoscimento del voucher baby sitting alle imprenditrici e alle lavoratrici autonome. E’ un passo avanti per affermare nei fatti il diritto delle donne a coniugare attività d’impresa e impegni familiari tenuto conto che il welfare italiano non aiuta le donne che lavorano a far nascere e crescere i figli”.
Secondo uno studio di Confartigianato, per le donne tra 25 e 44 anni senza figli il tasso di attività lavorativa è dell’82,1%, ma scende al 63% per le donne della stessa età con figli, con un gap di oltre il 19%. Segno che lo Stato non offre quei servizi che consentono alle madri di conciliare il lavoro con la cura della famiglia. Infatti, il 42,7% delle madri occupate segnala di avere difficoltà a coniugare l’attività professionale con gli impegni familiari. E per la cura dei figli si affidano soprattutto a reti di aiuto informale con il 51,4% dei bambini con meno di 2 anni accudito dai nonni, mentre il 37,8% frequenta un asilo nido. La baby sitter viene scelta come modalità di affido prevalente soltanto dal 4,2% delle madri lavoratrici.
Tra le ulteriori richieste di Confartigianato, l’istituzione di un voucher per formare i collaboratori chiamati a sostituire temporaneamente la titolare nell’attività d’impresa, un credito d’imposta per investimenti in progetti di conciliazione lavoro-famiglia e in attività d’impresa nei settori legati al welfare familiare, sgravi fiscali e contributivi per assunzioni a tempo determinato di coadiuvanti nei periodi di maternità o di assistenza a figli minori o parenti anziani, maggiore flessibilità degli orari degli uffici pubblici.