“Non si può non disconoscere che i risultati dell’ufficio studi della Confartigianato sulla spesa delle Regioni per il turismo, secondo quanto ha riferito oggi il Corriere della Sera, evidenziano innanzitutto diseconomie di scala in particolare per le Regioni più piccole come la nostra che con la media di 9,2 euro a turista arrivato da noi raggiunge lo stesso livello medio di spesa/turista della Sicilia pur registrando piccoli numeri di arrivi e presenze”. E’ quanto sostiene il consigliere regionale del Psi Rocco Vita sottolineando che “il turismo in Italia continua a rappresentare un fattore determinante per la crescita dell’economia nazionale e dei territori, in grado di assicurare un’incidenza sul PIL pari al 10,3%, con un fatturato di circa 161,2 miliardi di euro ed un’occupazione di 2.681.000 unità, con un’incidenza su quella nazionale pari all’11,7% . Purtroppo, negli ultimi anni stiamo assistendo, e registrando con evidente preoccupazione, ad un pericoloso arretramento del nostro Paese nelle posizioni internazionali sia in termini di arrivi e di presenze di turisti stranieri, sia in termini di durata del soggiorno e della spesa della vacanza delle famiglie italiane, con una notevole riduzione dei fatturati delle imprese e la chiusura di migliaia di esse. Per rilanciare la nostra capacità competitiva turistica occorre mettere in atto, con estrema urgenza, una terapia di intervento in grado di riprendere e sviluppare l’attività delle imprese del settore, l’occupazione degli addetti e l’economia territoriale. In Basilicata – continua Vita – la cifra media annua di 1,9 milioni di euro, dal 2009 al 2011, per la promozione turistica, sempre secondo i dati che ci affida Confartigianato, non trova rispondenza nei flussi turistici realizzati in quegli anni e pertanto sollecita un serio ripensamento di ogni intervento che riguarda in primo luogo la promozione attraverso campagne di comunicazione e pubblicità, la partecipazione a fiere e rassegne specializzate, l’organizzazione di eventi di richiamo. Se infatti la promozione del marchio Italia deve passare inevitabilmente dall’organismo deputato a tale missione, l’Agenzia nazionale del Turismo – Enit, che dovrà essere dotato di risorse finanziarie adeguate e in linea con quanto investito, in attività di marketing, dai nostri principali Paesi concorrenti, con professionalità riconosciute, soprattutto all’estero, a livello regionale – conclude Vita – vanno ripensati ed adeguati il ruolo di Apt, Pro-Loco, Comuni, Gal, soggetti che a vario titolo si occupano di promozione turistica”.
Vita infine sollecita il ripristino della dotazione per la ripartenza del sistema dei Buoni Vacanze, indispensabile per favorire la villeggiatura delle fasce sociali meno abbienti, per la valorizzazione di territori meno conosciuti e per la destagionalizzazione della vacanza, attraverso un sistema meno farraginoso di quello adottato negli anni scorsi e con una maggiore promozione di questo strumento da parte del Governo.
Il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia Gianni Rosa commenta i dati riportati sul Corriere della sera relativi alle spese sostenute dalle regioni italiane per sviluppare la risorsa turistica. I dati della Basilicata non sono certamente incoraggianti. Di seguito la nota integrale.
Il turismo in Basilicata non paga. Come è riportato sul Corriere della sera la nostra regione è con il Molise quella che più spende per il turismo e meno guadagna in termini di presenze. Per intenderci la Basilicata spende come la Sicilia, ma i risultati, in termini di presenze sono evidentemente inferiori. Un primato ancora una volta negativo che evidenzia, ancora una volta, l’incapacità della Regione Basilicata di attrarre presenze turistiche nonostante i continui proclami alla stampa. L’ultimo esempio è il grande attrattore di San Costantino Albanese. Il “Volo dell’aquila” era finito su tutti i media locali e finanche nazionali, magnificato da De Filippo e company come il nuovo grande attrattore turistico della piccola Basilicata. Ad oggi però l’aquila non è riuscita a spiccare il volo perché non si è provveduto a stipulare un’assicurazione. Roba da principianti, che dire. Così come principianti devono essere coloro i quali fanno piovere fior di quattrini su sagre, sagrette, eventi e manifestazioni che stando però a quanto si legge sul Corriere della Sera servono non ad attirare presenze turistiche bensì a tenere in piedi il solito “magna magna” tipico del centrosinistra lucano. Vedasi le numerose iniziative in giro per l’Italia finanziate dalla Regione per esportare la Basilicata nei ‘luoghi che contano’ ma che in realtà servono a garantire qualche giorno di vacanza, a spese dei cittadini, al solito gruppo di “notabili” attratti dai ‘salotti buoni’ di Roma, Milano, Venezia, Sanremo etc etc. Altro che “Basilicata bella scoperta”! Maglia nera, dopo maglia nera la Basilicata si candida a diventare la regione peggiore d’Italia. E questo grazie al fatto che chi l’ha governata negli ultimi vent’anni e più non ha messo mai in atto progetti e strategie di sviluppo turistico ma solo azioni mirate a distribuire contentini a improvvisati imprenditori turistici.
Gianni Rosa, Consigliere regionale di Fratelli d’Italia
Beh, Rosa, non so chi tu sia ma certamente non sai che negli ultimi 10 anni la promozione turistica ha portato un po’ di risultati e la Basilicata è più conosciuta di prima. Il problema principale, in questo momento, è l’offerta che non è all’altezza di quella di altre regioni, perché da noi manca qualità e professionalità, e siamo troppo indirizzati ad un target di prossimità (Pugliia e Campania) e si è investito poco nel formare il personale (ci sono hotel 4 stelle dove in reception non si parla l’inglese, per intenderci).
Sicuramente hai ragione quando dici che ci sono molti personaggi che si fanno la gitarella per promuovere questo o quell’evento, ma di sicuro l’analisi non va letta paragonando la spesa complessiva della Basilicata a quella Siciliana. Si parlava di spesa pro capite in base alle presenze turistiche. Quindi devi moltiplicare i 9 euro per il numero di presenze, e vedrai che il totale della spesa siciliana è di molto superiore a quello della spesa lucana.