Filippo Massaro, Csail-Indignati Lucani: “La battaglia contro il patto di stabilità si gioca anche per far fronte ai 15 milioni di pignoramenti”.
Ci sarà pure un motivo se i destini della prossima Commissione europea sono legati alla ‘riforma’ del Patto di stabilità e, con essi, al presidente della Commissione che accetterà di gestirla. Non dimentichiamo che meno di un mese fa abbiamo votato per il nuovo Parlamento Europeo e quindi per una nuova idea d’Europa. Condivido in proposito le affermazioni dell’europarlamentare Gianni Pittella per una maggiore flessibilità del Patto di Stabilità, in modo da garantire maggiore ricchezza, crescita e creazione posti di lavoro. Dunque la battaglia ingaggiata dal Governatore Marcello Pittella si gioca su più tavoli, compreso quello di Bruxelles dove con l’impegno di tutti gli europarlamentari dei due più grandi gruppi (Pse e Ppe) deve essere concessa la possibilità di scorporare alcuni investimenti pubblici dal conteggio del 3% nel rapporto deficit/Pil proprio per rispettare la volontà di quei Paesi, come l’Italia, che ne hanno fatto un punto fermo per il consenso a qualsiasi nomina alla guida della nuova Commissione Ue. Nel confronto con il Governo italiano, invece, si deve ricordare che quando era sindaco Renzilo chiamava Patto di Stupidità; ora per coerenza e serietà devefare qualcosa, invece dei nuovi tagli che ha varato il suo Governo che mettono ancora più in ginocchio gli enti locali. Per il momento il verso non è cambiato per nulla al punto che siamo aduno spettacolo “subdolo e curioso” quello cui ci tocca assistere a seguito della procedura di infrazione da parte dell’Ue nei confronti dell’Italia per il mancato rispetto della normativa sui tempi di pagamento della Pa alle imprese. E’ purtroppo incontrovertibile che la Pa non paga ne’ in 30 nè in 60 giorni con le conseguenze ben note a chiunque è fornitore di una Pubblica Amministrazione. E non sfugga che nella lista del fabbisogno finanziario della Regione per tutto il 2014, presentata dal Presidente Pittella per spiegare il ddl sulle royalties fuori dal Patto, ci sono anche 15 milioni di euro di pignoramenti effettuato da creditori, vale a dire operatori economici e cittadini che sono stati costretti a pignorare beni ed immobili della Regione per far valere i propri diritti, proprio come accade nel contenzioso tra privati. La vergogna èconsolidata !
Filippo Massaro, Csail-Indignati Lucani
Royalties e patto di stabilità, nota Confidustria Basilicata
“Esprimiamo apprezzamento e pieno sostegno all’iniziativa assunta dal Presidente Pittella volta ad escludere dal conteggio del Patto di Stabilità l’ammontare delle risorse finanziarie rivenienti dalle royalties petrolifere”.
E’ quanto ha dichiarato il Presidente di Confindustria Basilicata, Michele Somma, per il quale “l’assoggettamento di queste risorse finanziarie al vincolo del Patto di Stabilità ne azzera la possibilità di utilizzo ai fini dello sviluppo sterilizzandone ogni possibile effetto positivo.
Bene ha fatto il Governatore, quindi, a porre la questione nella sua forma più evidente: quella che può giungere fino ad un possibile conflitto dinanzi alla Corte Costituzionale qualora il Governo dovesse decidere di impugnare la legge regionale.
Le royalties che la Regione riceve costituiscono un’entrata aggiuntiva a fronte di una particolare tipologia di attività di impresa e non possono essere trattate alla stregua di qualsiasi altra componente positiva del bilancio pubblico.
Non invochiamo una generica “specificità” della Basilicata alla quale far corrispondere un trattamento di favore; al contrario occorre rivendicare il torto che viene inflitto alla Basilicata, ai suoi cittadini ed alle sue imprese per il fatto che una norma di carattere fiscale svuoti di qualsiasi significato una previsione di un’altra legge nazionale che assegna ai territori in cui si svolge attività estrattiva il pagamento di royalties che hanno anche finalità compensative.
Tutto il sistema economico regionale, i cittadini e le imprese non possono attendere sine die che argomenti di pura ragionevolezza continuino ad essere vanamente disquisiti. Serve una decisione chiara e questa serve adesso. L’incalzare degli effetti della crisi non conosce purtroppo soste e ritardi nello sblocco di ingenti quantità di risorse finanziarie produce effetti orami non più reversibili se non nel lungo periodo”.
“Da tempo anche noi abbiamo avanzato questa richiesta – ha concluso Somma – e siamo convinti che bisognerà esercitare in maniera convergente la moral suasion necessaria di modo che venga soddisfatta la richiesta della Basilicata che va anche e soprattutto nell’interesse dell’intero Paese”.