Prima di parlare di “battaglia vinta” sui soldi di derivazione royalties destinati alla Val d’Agri e in tutti questi anni finiti altrove, è il caso di fare un’operazione verità su quanto è stato speso e soprattutto dove attingendo al salvadanaio del vecchio Programma operativo Val d’Agri. Inoltre, propagandare una cifra futura di almeno 350 milioni di euro che arriveranno nella valle, senza un fondamento certo di calcolo basato su certezze normative e fiscali, sa tanto, ancora una volta, di propaganda politica. E’ il commento di Filippo Massaro, portavoce del Csail, secondo il quale ai cittadini della Val d’Agri non si possono più raccontare favole. L’unica certezza attuale deriva dall’attività della Corte dei Conti che continuamente ha censurato l’operato della Giunta Regionale richiamandola ad ottemperare al vincolo di destinazione delle royalties petrolifere per alimentare il Programma operativo Val d’Agri e non per ripianare ogni tipo di buco di bilancio regionale e di altri enti sub regionali. Da questa certezza-imposizione – aggiunge – è necessario ripartire e ristabilire regolarità di programmazione e di spesa.
Adesso veniamo a sapere che i soldi per il Programma sono agli atti di quel bilancio diventato oggetto di continua contestazione ancora di natura formale in attesa di verifica sostanziale. Nessuno si azzardi, anche questa volta, al gioco delle tre carte oppure pensi di poter imbrogliare ancora i valligiani come i cittadini del Sauro con giochi da mago Otelma in grado di far apparire e subito dopo scomparire i soldi della Val d’Agri. E nessuno provi ad accampare titoli di vincitore o unico difensore degli interessi del popolo del petrolio dopo aver per anni avallato, specie con il proprio voto palese, le scelte del Governo Regionale in tutt’altra direzione.
La svolta che ci aspettiamo – conclude Massaro – deve essere radicale e vera ristabilendo le regole di destinazione delle royalties a tutela di territorio, ambiente, salute, lavoro del “popolo del petrolio”.
Mag 23