«La questione legata alla necessità di garantire l’utilizzo pieno ed agevole, da parte di cittadini e imprese, delle principali arterie viarie e di collegamento lucane, di per sé universalmente riconosciute come insufficienti e tali da concretizzare pienamente il pesante fardello di gap infrastrutturale che connota la Basilicata, torna costantemente di attualità, nelle quotidiane esigenze di mobilità che l’intera comunità lucana si trova ad affrontare».
Sono queste le “amare” considerazioni di Giovanni Maragno, vicepresidente alle Politiche infrastrutturali e dei Lavori pubblici di Confindustria Basilicata, di fronte alle insormontabili difficoltà che si riscontrano nel conseguire concretamente, e in maniera risolutiva, l’obiettivo “minimo e indispensabile” – pure ampiamente conclamato in ogni contesto politico, istituzionale, economico, produttivo e sociale – della “efficienza” delle poche ma vitali arterie di collegamento lucane.
«É il caso – prosegue l’ing. Maragno – degli ultimi e pesantissimi disagi, nella movimentazione delle merci così come nella mobilità dei cittadini, generati, nei giorni scorsi, dalla demolizione delle campate del viadotto “Pietrastretta sud”, con conseguente chiusura al traffico del raccordo autostradale RA5, che collega la SS 407 Basentana all’Autostrada A3, attraverso lo svincolo Potenza-Sicignano degli Alburni. Nonostante il suddetto raccordo, in uno con la sua naturale prosecuzione, cioè l’arteria Basentana, rappresentino il principale (per non dire l’unico) asse viario di spostamento nella direttrice sud-nord per una larga parte delle comunità che insistono sul territorio lucano, la situazione della percorribilità complessiva di questa arteria è costantemente critica, con continue interruzioni, deviazioni e salti di corsia, francamente insostenibili, in un’ottica di rilancio economico e produttivo, oltre che sociale, della nostra regione, ancor più per chi, come Confindustria Basilicata, è impegnato quotidianamente nel perseguimento dello sviluppo economico e produttivo delle imprese e del territorio; una situazione, questa, che raggiunge poi livelli davvero allarmanti, di vero e proprio “pericolo” per l’incolumità dei viaggiatori, nel caso, peraltro frequente, di piogge ed altri eventi climatici avversi».
«Il caso della Basentana – conclude Maragno – rappresenta una “emergenza infrastrutturale” che richiede la massima determinazione da parte dei soggetti istituzionali pubblici e privati coinvolti, un obiettivo strategico irrinunciabile ed improcrastinabile, per il quale, le soluzioni di compromesso e temporanee sino ad oggi adottate non sono più né spendibili né accettabili, sollecitandosi, al contrario, interventi sistematici e risolutivi di efficientamento e manutenzione, per il conseguimento dei quali Confindustria Basilicata non mancherà di battersi, sia sul territorio che a livello nazionale, con la massima energia e con la forza che l’intero Sistema Confederale saprà garantirgli».