I giovani allevatori-agricoltori della Valle di Vitalba sono pronti a raccogliere le continue sfide a cui il territorio e il Consorziodi tutela del pecorino di Filiano dop stesso è chiamato a rispondere: il continuo calo degli allevamenti ovi-caprini e non solo nella zona baricentrica del Pecorino, ma anche ad una stentata unione dei soci che faticano a fare “massa critica” all’ interno del consorzio per rafforzare l’immagine del prodotto stesso nei mercati extra-regionali ed internazionali. E’ quanto sostiene Giuseppe Mecca, vice coordinatore regionale di AGIA-Cia Basilicata tracciando un bilancio più che positivo della 46esima Sagra del Pecorino di Filiano appena conclusa. Guardiamo con fiducia al futuro di queste attività. Potrebbero e dovrebbero giocare un ruolo importante specie chi eredita già un allevamento dalla propria famiglia e – aggiunge – costituendo nuove aziende operanti sul territorio, contribuendo allo spopolamento ed alla manutenzione dello stesso, e non rinunciando mai a produzioni di qualità tracciabile e riconoscibile in contesti estranei al nostro per spuntare migliori condizioni di redditività. L’apporto dei giovani e quindi il rafforzamento del processo di ricambio generazionale in agricoltura – dice ancora Mecca – è un elemento da non sottovalutare, anzi da promuovere sia con specifiche azioni di programmi comunitari che attraverso progetti di formazione, aggiornamento e consulenza.Tramandare dai custodi del sapore e della qualità delle greggi locali tecniche e pratiche di allevamento e di trasformazione casearia ai giovani è un’operazione culturale per accrescere uno dei prodotti simbolo del nostro alimentare tipico lucano in grado di conquistare nuovi mercati interni ed esteri.