Al via il 6 luglio anche in Basilicata la campagna dei saldi per concludersi il 6 settembre prossimo. Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio quest’anno per l’acquisto di capi scontati ogni famiglia spenderà in media 213 euro – pari a 95 euro pro capite – per un valore complessivo di 3,4 miliardi di euro.
Il presidente di Federazione Moda Italia, Giulio Felloni ha commentato la partenza dei saldi estivi: “Sono particolarmente soddisfatto – ha detto Felloni – per la scelta operata per la prima volta in Italia da tutte le regioni di partire giovedì 6 luglio con i saldi estivi evitando così un’inutile concorrenza tra territori. Saranno saldi importanti per i consumatori che potranno acquistare articoli di moda a prezzi molto convenienti e rinnovare il guardaroba estivo con nuovi colori, modelli e tendenze che corrispondono ad una voglia di socialità e d’innovazione. Anche in quest’occasione i negozi di moda contribuiranno in maniera sostanziale al contenimento dei prezzi e, di conseguenza, dell’inflazione. E ci aspettiamo una crescita delle vendite di circa il 5% rispetto al 2022. Inoltre, la novità di quest’anno è l’applicazione dal 1° luglio del nuovo Codice del Consumo che modifica le norme su sconti, promozioni, liquidazioni e saldi ed introduce per la prima volta una regolamentazione anche delle vendite online. Un’importante risposta alla richiesta di Federazione Moda Italia e Confcommercio a tutela del principio ‘stesso mercato, stesse regole’. E per approfondire tutti gli aspetti legati all’introduzione delle nuove norme in questo periodo abbiamo avviato una serie di incontri sul territorio con gli imprenditori e le associazioni locali”.
Per Federmoda-Confcommercio – aggiunge Antonio Sorrentino, referente per la provincia di Potenza – la campagna di saldi – molto attesi dai consumatori alle prese con l’aumento dell’inflazione e il calo dei consumi – è l’occasione per rinsaldare il legame di fiducia con la clientela e nello specifico il ruolo svolto dai negozi di vicinato senza i quali piccoli e grandi centri rischiano un ulteriore processo di desertificazione. Lo abbiamo ribadito in occasione del “focus” sulla rigenerazione urbana dei centri storici” che abbiamo tenuto venerdì scorso in Confcommercio. Ogni volta che si abbassa una saracinesca e si spegne un’insegna è una perdita – dice Sorrentino – per tutta la comunità della città. Ma saremo costretti ad accontentarci di incassi scontati con una grande perdita in termine di guadagni. Questo, in un periodo di profonda crisi per il settore fashion. Occorre iniziare un percorso nuovo a tutela delle imprese del settore moda italiano come degli acquirenti e ciò è possibile solo con una presa di posizione netta a livello nazionale per procrastinare ulteriormente l’avvio dei saldi.
Guida “consapevole” agli acquisti
1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
2. Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.
3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless.
4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.
5. Indicazione del prezzo: obbligo di indicare il prezzo normale di vendita (che, in base al D.lgs 26/2023, è il prezzo più basso applicato alle generalità dei consumatori nei trenta giorni precedenti l’avvio dei saldi), lo sconto e il prezzo finale.
Confcommercio segnala, inoltre, le varie iniziative promosse sull’intero territorio nazionale da Federazione Moda Italia come “Saldi Chiari e Sicuri”, “Saldi Trasparenti”, “Saldi Tranquilli”.