Investire sulla progettazione che renda ogni mobile, oltre che funzionale, un oggetto di design, ed accontentare le richieste della clientela, soprattutto quando si tratta di personalizzazione. È la duplice strategia che la maggior parte delle aziende lucane del settore arredamento stanno adottando per superare il momento di difficoltà, che perdura non solo come conseguenza della crisi edilizia, ma anche per una scarsa propensione, anche dei ceti più abbienti, ad affrontare spese che non siano strettamente necessarie. Nei padiglioni della Fiera di Milano, dove si svolge la 52esima edizione del Salone internazionale del mobile, la pattuglia di imprenditori lucani dell’arredo è alla ricerca di carpire i segreti per agganciare la ripresa del settore. Quest’anno al Salone tornano di moda i materiali naturali, come legno, marmo e sughero, con un occhio al principio della sostenibilità ambientale. Il legno in particolare ritorna come protagonista in una versione moderna rispetto a quelle tradizionali: impiegato di solito per gambe e schienale, viene infatti utilizzato in abbinamento a materiali tecnologici e di ultima generazione nella seduta, con un occhio di attenzione sia al comfort, sia al design. Quello dell’arredo è un business che, tra lavori di ristrutturazione e nuovi mobili, in una sola stagione (specie quella primavera-estate), può raggiungere, una media di 10-12 mila euro a nucleo familiare. Perciò un buon servizio di consulenza è tanto più necessario. E tra le imprese locali di settore c’è chi ha deciso di scommettere nella ripresa e quindi archiviando la congiuntura negativa per l’intero settore del mobile degli ultimi anni. Una scelta imprenditoriale coraggiosa che ha il marchio Artigian Arredo già conosciuto da numerose famiglie (non solo lucane) che in via della Tecnica 24 ha un prestigioso show room dove – secondo la filosofia di marketing aziendale – l’arredamento non ha solo il significato di servizio, ma assume soprattutto il valore di una accurata esercitazione di buon gusto.
“Il cliente – sottolinea Peppino Gruosso, che coordina il team di professionisti del design – è sempre più esigente: chiede modifiche e personalizzazioni e il nostro personale, sempre più specializzato, si deve adeguare. Più che una ditta siamo un grande workshop con un laboratorio specializzato. Sono fondamentali i servizi che consentono al cliente di essere guidato in tutte le fasi dalla progettazione sino al pagamento. Il servizio di consulenza – dice – può iniziare fin dalle prime fasi della progettazione degli ambienti di casa affinchè l’arredo non sia un semplice riempimento di spazi predisposti ma diventi parte integrante di un unico progetto abitativo. Uno staff di professionisti del settore devono essere sempre – aggiunge – elemento di garanzia di un progetto attento alle esigenze di chi vive la casa. Oggi, innanzitutto, è cambiato il metodo con cui si affronta il progetto dell’arredo, in particolare negli uffici di nuova costruzione: gli interlocutori che prendono decisioni in merito alle forniture e ai fornitori stanno privilegiando in maniera crescente la formula della interazione con alcune aziende, che assicurano, con il loro contributo, una selezione sempre più attenta, nonché l’ingaggio di fornitori credibili che possano garantire un servizio di qualità globale; ovvero prediligono la scelta di strutture competenti e flessibili che sappiano come dialogare con il progettista e con l’azienda stessa.
L’imprenditoria di settore, che in Basilicata non ha nulla da invidiare alla concorrenza extraregionale ed estera, nonostante resista la tendenza al ricorso di imprese fuori regione, è concentrata sulla prospettiva futura. L’attenzione è rivolta a costruire spazi che siano flessibili. Spazi organizzati e più razionali quindi, senza inutili sprechi di territorio, dotazione di tavoli destinati ad ospitare sempre di più moderne tecnologie e altri utili accessori, come schermi piatti o portatili (decisamente meno ingombranti dei vecchi monitor), ma che non priveranno l’operatore di uno spazio operativo, comunque, adeguato alle sue mansioni. Promuovere l’ idea, corretta anche dal punto di vista sociale, del “far abitare” gli uffici e non solo del doverli arredare, si coniuga con la necessità di assicurare l’effetto di un designer spesso, unico, senza per questo rinunciare ad un “modello mediterraneo” che rifugge da quello anglosassone di uffici con arredi essenziali e tecnologia moderna ma “senza anima”. E il riscatto passa innanzitutto dalla creatività degli spazi, dai mille colori proposti per “vincere” l’omologazione del solito salotto o della solita cucina ma anche e soprattutto dalla sollecitazione che gli incentivi alla ristrutturazione edilizia di casa siano estesi anche all’arredo.
Apr 10