L’Unione Sanità Convenzionata (USC), organismo costituito per rappresentare le strutture sanitarie destinatarie delle recenti diffide dell’ASP, richiama con urgenza l’attenzione delle istituzioni regionali sulla situazione ormai insostenibile del comparto.
“La sanità accreditata svolge un ruolo fondamentale nell’assicurare la continuità assistenziale ai cittadini, in stretta sinergia con le istituzioni pubbliche, e il suo equilibrio non può essere messo a rischio da incertezze burocratiche e gestionali,” dichiara il Presidente e Portavoce dell’USC Michele Cataldi che aggiunge: “L’attuale stallo amministrativo sta mettendo in seria difficoltà strutture e pazienti”.
L’incontro con la Direzione strategica dell’ASP, seppur occasione di confronto – a parere dell’USC – non ha fornito soluzioni concrete. Ci siamo trovati di fronte all’ennesima proposta irricevibile: una semplice rateizzazione delle assurde pretese creditorie, senza affrontare il problema alla radice. Le rassicurazioni e le parole di collaborazione, così come l’assenza di un “braccio di ferro”, espresse alla stampa dall’Assessore alla Salute, servono a poco. Purtroppo, ad oggi, non siamo stati ancora convocati nemmeno per un pacato confronto che, data la situazione e l’importanza del privato accreditato, doveva considerarsi doveroso.
A rendere la situazione ancora più grave è la totale assenza di programmazione per il 2025. Il nuovo anno è iniziato senza che siano stati definiti budget e contratti, e le Aziende Sanitarie Locali non hanno ancora chiarito come intendano procedere per garantire la regolarità dei pagamenti dei primi mesi di attività. Se non si interviene subito, il rischio di un effetto domino è concreto, con conseguenze devastanti per il sistema sanitario regionale e per l’accesso alle cure da parte dei cittadini.
Di fronte a questa emergenza, l’USC chiede che il Presidente del Consiglio regionale e i capigruppo consiliari si facciano parte attiva come promotori di una convocazione urgente e straordinaria del Consiglio regionale. È imprescindibile che questa crisi venga affrontata con misure chiare e strutturali, per ristabilire ordine nel sistema e garantire certezze agli operatori sanitari e ai pazienti. Il rischio di una crisi irreversibile è ormai tangibile e non possiamo permetterci ulteriori ritardi.
L’USC accoglie con favore l’attenzione che il Presidente Marcello Pittella ha già dimostrato su questa vicenda e auspica che possa farsi promotore di un’iniziativa istituzionale volta a favorire un confronto tempestivo e costruttivo all’interno del Consiglio regionale.
Parallelamente, l’USC ha avviato un dialogo con i capigruppo consiliari per condividere le criticità e individuare possibili percorsi risolutivi. L’obiettivo è quello di garantire che il settore della sanità convenzionata possa continuare a svolgere il proprio ruolo strategico all’interno del sistema sanitario regionale, nell’ottica di una collaborazione costruttiva con le istituzioni e nel pieno rispetto delle regole e delle esigenze di programmazione sanitaria.
L’USC conferma il proprio impegno al fianco delle istituzioni, restando a disposizione per ogni confronto utile a individuare soluzioni efficaci e sostenibili, vigilando affinché questa emergenza non venga sottovalutata e vengano adottate le misure necessarie per garantire la sopravvivenza delle strutture sanitarie e la tutela dei pazienti.