La Confsal-Fials ha deciso di non firmare l’accordo relativo al riparto economico della premialità perché “mortifica per i dipendenti della Sanità lucana premiandoli con un’elemosina, una tantum per l’anno 2020”, e chiede alla Regione Basilicata di “rendersi disponibile a mettere risorse aggiuntive dal proprio bilancio per premiare realmente tutti i lavoratori impegnati nell’emergenza COVID-19”.
In una dichiarazione a verbale al tavolo per la definizione dei criteri di riparto dei fondi premiali, La Fials argomenta nel dettaglio la sua decisione, analizzando puntualmente le risorse disponibili e quelle realmente distribuite:
il governo ha assegnato alla Basilicata con il decreto Cura Italia del 17 marzo scorso 2.347.965 euro per premiare i lavoratori della sanità;
il dl 34/2020 del 19 maggio ha assegnato altre risorse per 1.775.313 €;
lo stesso decreto, noto come “Rilancia Italia” ha previsto che la Regione Basilicata incrementasse questi fondi con mezzi propri fino a un massimo di 4.695.930 €, per un totale di risorse complessive di 8.819.208,00
la Conferenza Stato-Regioni, per l’attuazione del Patto della Salute, ha sancito nella seduta del 18 dicembre 2019 la possibilità di un incremento delle risorse per il trattamento accessorio del personale fino al 2% del monte salari. Questa disponibilità per la Basilicata offre un ulteriore “tesoretto” di 5.317.237,80 € per la premialità;
a fronte di una ingente disponibilità la Regione ha stanziato solo i fondi ministeriali che, decurtati dei costi sostenuti dalle aziende e degli oneri riflessi, si sono ridotti a 2.234.144,86 euro da dividere tra dirigenti e comparto;
in busta paga, quindi, presumibilmente, i lavoratori si troveranno per due mesi un premio di 492,73 euro per la fascia A; 421,75 euro per la fascia B; 100, 02 euro per la fascia C.
Questa semplice analisi “aritmetica” dimostra – ha verbalizzato la Confsal-Fials – che “la proposta formulata dalla Regione Basilicata non appare in alcun modo coerente con le finalità di premialità per il personale che, con spirito di sacrificio e abnegazione e con importanti risultati per la Regione, ha dato il proprio essenziale contributo al superamento della fase più critica dell’emergenza”.
Il sindacato autonomo contesta la decisione della regione di “non rendere disponibili nemmeno le complessive risorse attribuite dallo Stato e di non impegnare in alcun modo consentite risorse regionali pur a fronte di proclami della stessa Regione riferiti alla necessità di riconoscere ai dipendenti un concreto e importante segnale di attenzione”.
“E’ molto semplice – osserva la Fials – premiare gli operatori sanitari con i residui delle risorse stanziate dal governo che si riducono a pochi spiccioli dopo aver sottratto i costi sostenuti dalle Aziende”.
La Fials, accoglie invece positivamente i riconoscimenti al personale che sono anche il frutto di numerose proprie richieste accolte dall’Assessore dr. Leone e dal Direttore dr. Esposito:
l’estensione del riconoscimento dell’indennità di malattie infettive prevista dal comma 6 dell’art. 86 , lett. C) del CCNL 2018, a tutti gli operatori del ruolo sanitario (compresi i tecnici che svolgono attività diagnostiche) e del ruolo Tecnico ( ausiliari specializzati, operatori tecnici addetti all’assistenza, operatori socio sanitari, autisti di ambulanza, assistenti sociali) direttamente impiegati nell’emergenza Covid 19 il cui profilo o ruolo non è immediatamente riconducibile ai profili previsti dalle vigenti disposizioni contrattuali;
il riconoscimento dell’indennità di terapia subintensiva al personale del ruolo sanitario e agli operatori sociosanitari e autisti che prestano servizio presso pronto soccorso, 118 e in unità direttamente impiegate nelle attività di contrasto all’emergenza epidemiologica da Covid 19, con fondi incrementati dalla Regione.
Un riconoscimento che la Fials chiede deve diventare “stabile” per gli operatori del 118 che la Regione dovrà autorizzarne il riconoscimento, come già previsto dal contratto decentrato ASP di Potenza e da estendere al Servizio DSM delle Aziende Sanitarie.
Inoltre, la Confsal – Fials ribadisce la richiesta di favorire un confronto necessario, in base all’articolo 6 del CCNL Comparto Sanità, per attribuire risorse aggiuntive regionali ai fondi contrattuali delle Aziende Sanitarie lucane.
La Regione Basilicata si impegna a promuovere l’incremento del 2% del monte salari regionale, al netto degli oneri riflessi, rilevato nel 2018, nonché ulteriori risorse aggiuntive di derivazione nazionale e comunitaria per finalità premiali della professionalità.