Nel minuto di silenzio finale dedicato ai colleghi caduti nella battaglia al Coronavirus c’è il senso profondo della manifestazione indetta dalla Fials-Confsal nel centro di Potenza. Quei lavoratori della sanità provenienti da tutta la regione composti, ben distanziati, con i volti coperti dalle mascherine hanno dato il segnale forte di una categoria che dopo aver dato tanto generosamente ora chiede il riconoscimento dei tanti sacrifici fatti.
La FIALS-Confsal ha chiamato i manifestanti in piazza per “non dimenticare” tutti i professionisti sanitari che con grande professionalità e dedizione hanno affrontato l’emergenza pandemica in questi mesi e per “manifestare” il disagio, la rabbia per i mancati riconoscimenti premiali e la paura per un “futuro” quanto mai incerto per il “rinnovo contrattuale”.
Il discorso dal palco della segreteria regionale del sindacato autonomo, Luciana Bellitti, parte proprio da questa considerazione: “A questo encomiabile impegno la politica ha risposto in modo avvilente e ingrato. Sia il governo sia la giunta regionale prima si sono impegnati in un’autoreferenzialità verso gli operatori sanitari e successivamente in un “incongruo” riconoscimento premiale”.
“Gli operatori sanitari si attendevano – ricorda Luciana Bellitti – una politica coesa del governo e della nostra regione nel destinare risorse economiche adeguate a una consistente “premialità. Invece, i decreti governativi hanno stanziato per la Basilicata € 4.123.278,00. La regione, che era autorizzata a impegnare risorse proprie fino a € 4.695.930,00 ha profondamente deluso le attese dei lavoratori. Si è distinta una premialità “ingrata”, scarse risorse economiche per gli operatori sanitari, un frettoloso “grazie” e “arrivederci”.
La Fials-Confsal invoca un vigoroso cambio di passo allo status quo. La pandemia ha reso chiaro a tutti che la sanità non è un costo ma un investimento. Servono interventi strutturali per il “rilancio della sanità pubblica” che passi attraverso il “riconoscimento professionale ed economico dei suoi professionisti e dipendenti. Non possiamo pensare di investire sulla Sanità e sul sistema Paese
senza dare il giusto riconoscimento economico e professionale a chi ne costituisce il pilastro”.
“Le nostre manifestazioni – incalza Luciana Bellitti – tendono a stimolare la Regione, a utilizzare le risorse del decreto “Rilancio” per aumentare i posti letto di terapia intensiva e sub intensiva, per investire sulla sanità territoriale, sull’infermiere di famiglia, sugli assistenti sociali, infermieri, oss,
sugli investimenti tecnologici: ecografi, tac, laboratori di analisi, robot.
Per questo la Fials chiede avviare il rilancio della sanità con i fondi europei , aumentare la motivazione del personale con una retribuzione che si avvicini alla media europea e avviare, subito, il rinnovo contrattuale 2019-2021.
“Non vorremmo assistere – mette le mani avanti la segretaria regionale della Fials – al licenziamento dei tanti dipendenti assunti per l’emergenza, sfruttati in condizioni lavorative che rasentano la precarietà e poi “gettati” via. Occorre invece un piano straordinario di assunzioni con il necessario reintegro degli organici dopo decennali tagli che hanno portato gli organici, specie infermieri e professioni sanitarie, a un livello “molto inferiore alla media europea”.
I conti per la Fials non tornano: “Ci aspettavamo un impegno da parte della Regione Basilicata a dare finalmente dignità agli operatori della sanità, non una pacca sulla spalla. I fondi stanziati dal governo con i decreti “cura Italia” e “rilancio Italia” non servono a “ringraziare tutti gli operatori della sanità”. Le risorse stanziate vanno unicamente a coprire le maggiori spese dell’emergenza, per pagare straordinari, le pronta disponibilità i e costi aggiuntivi delle pronte disponibilità forzate, oltre alle immense spese per corrispondere le indennità accessorie a tutti i nuovi assunti, a tempo determinato”.
“I dipendenti della Sanità lucana – sottolinea Luciana Bellitti – saranno premiati con un’elemosina, una tantum per l’anno 2020, poiché la Regione non ha aggiunto risorse, utili anche per ottenere il riconoscimento dell’indennità di malattie infettive e di sub intensiva. E’ molto semplice premiare gli operatori sanitari con i residui delle risorse stanziate dal governo che si riducono a pochi spiccioli dopo aver sottratto i costi sostenuti dalle Aziende. E’ una vergogna. I professionisti sanitari chiedono riconoscimenti strutturali, aumenti in busta paga non un’elemosina “una tantum”
Questi i motivi delle rivendicazioni della Fials che chiede un rapido avvio della trattativa per il rinnovo contrattuale per dare realmente valore a professionisti, che si sono guadagnati sul campo il titolo di Eroi. Seguiranno altre manifestazioni regionali il 24 Luglio e 10 Settembre per poi culminare in una grande manifestazione nazionale il 19 Ottobre 2020 davanti a palazzo Chigi.
“Ormai – conclude emozionata Luciana Bellitti – non ci sono più gli applausi costanti ed emozionanti dei cittadini sui balconi o vicino gli ospedali per ringraziare tutti gli operatori sanitari, gli eroi stremati dal lavoro e flagellati nei loro volti in una lotta intensa al Covid-19”. Eroi che hanno vissuto solitudine, angoscia, morte, paura di portare nelle loro famiglie il contagio e di quelli che purtroppo la morte se li è portati via. Chiedo a tutti voi un minuto di silenzio e di raccoglimento per le vittime del covid.
E piazza Matteotti si ferma nell’omaggio.