Sanità, Summa (Spi Cgil): “La Basilicata sempre più fanalino di coda. Mobilitazione per difendere il diritto alla salute dei lucani e delle lucane”. Di seguito la nota integrale.
“La Basilicata è sempre più fanalino di coda nella spesa sociale e assistenziale, in particolare per quella dei disabili e non autosufficienti. Agli slogan trionfali di una regione in salute, purtroppo fanno da contraltare i dati, che fotografano quella che è la reale situazione della sanità lucana”. È quanto sostiene il segretario generale dello Spi Cgil Basilicata, Angelo Summa, che definisce “non più tollerabile questa situazione. Dal rapporto PiT Salute di Cittadinanza attiva a quello sulle performance regionali di Crea sanità, il Centro per la ricerca economica applicata in sanità, la Basilicata continua a risultare fanalino di coda in tutte le classifiche”. Nello specifico “i dati del PiT Salute – precisa Summa – evidenziano come la Basilicata presenti percentuali sotto la media sia per la presenza di Dea sia di pronto soccorso, così come siamo tra le sei regioni in Italia a non raggiungere la sufficienza rispetto ai criteri Lea per la prevenzione, mentre nel campo dell’assistenza territoriale la regione risulta tra le peggiori per numero di ore e giorni in cui i servizi restano aperti”.
Quanto al rapporto rilasciato dal Centro per la ricerca economica applicata in sanità sulla valutazione delle performance regionali in tema di tutela socio-sanitaria ai cittadini, “i dati – aggiunge Summa – evidenziano in rosso la Basilicata con livelli di performance inferiori al 32% e indicatori sotto la media nazionale, come nel caso di disabili e anziani con assistenza domiciliare integrata, tasso di over 75 non autosufficienti in trattamento socio-sanitario, famiglie che rinunciano a sostenere spese per consumi sanitari per motivi economici”.
Per il segretario dello Spi lucano tutto questo “è figlio di politiche poco accorte per le famiglie, che vengono lasciate sole senza assistenza domiciliare, mancanza di attenzione per l’assistenza ai disabili e ai non autosufficienti. Politiche che non sono più tollerabili, che fotografano il divario tra la Basilicata e il resto del Paese per quello che riguarda l’erogazione dei servizi essenziali, causato solo da una mancanza di risorse, ma da scelte politiche e assenza di programmazione che negano di fatto diritti fondamentali alle persone più fragili della nostra regione. Come Spi Cgil Basilicata continueremo la nostra mobilitazione e campagna di ascolto, perché è solo dal confronto con i cittadini e dalla conoscenza del territorio che può partire una programmazione per invertire la tendenza, ma soprattutto attiveremo tutte le azioni necessarie affinché vengano garantiti i diritti costituzionali”.