“In un momento così delicato in cui bisogna accompagnare e sostenere la ripresa economica dando ossigeno a famiglie e imprese, con particolare attenzione alle fasce più deboli, è quantomeno discutibile la decisione di aumentare quasi del 40 per cento la tariffa per il servizio di mensa nelle scuole cittadine. Il rincaro penalizzerebbe famiglie e lavoratori. Sono, infatti, numerosi i genitori che si dicono pronti, loro malgrado, a rinunciare al servizio. L’auspicio è che entro la fine di settembre l’amministrazione comunale sappia dare risposte adeguate e celeri a cittadini e lavoratori per garantire l’avvio delle mense dal 4 ottobre”.
Lo afferma il segretario della Filcams Cgil- Potenza Michele Sannazzaro che sottolinea, inoltre, come le dichiarazioni diffuse, con una nota congiunta, dal sindaco del capoluogo di regione Mario Guarente e dall’assessore alla Pubblica Istruzione Alessandra Sagarese siano tardive e vaghe.
“Il problema –evidenzia Sannazzaro- doveva essere affrontato molto tempo prima dell’apertura delle mense scolastiche. Il modo in cui l’amministrazione comunale ha trattato la questione ci fa, invece, temere anche per il futuro di questo servizio. Visti i presupposti, infatti, sono tanti i dubbi su come potrà essere approntato il nuovo bando di gara d’appalto. La nota diffusa da sindaco e assessore -continua il segretario della Filcams Cgil Potenza – spiega che l’amministrazione comunale sta già lavorando alla rimodulazione delle fasce Isee ed a misure di sostegno o comunque compensative, affinché la differenza tra il vecchio costo e il nuovo costo del pasto non penalizzi le fasce più deboli. Per noi, però, l’affermazione ‘sta già lavorando’ non è una risposta concreta. Serve indicare e rispettare una tempistica precisa. L’amministrazione comunale avrebbe già dovuto provvedere ad affrontare e risolvere il problema. Speriamo che presto si possano avere notizie certe ed intanto ribadiamo la preoccupazione per quelle che potrebbero essere le ripercussioni negative sui cittadini e i lavoratori della cooperativa a causa della rinuncia del servizio da parte delle famiglie.”.