Il Consigliere comunale della Lista Stella, Antonio Sansone, esprime le sue valutazioni sul percorso “Matera 2019”. Di seguito la nota integrale.
Ma quanto manca al 2019?
Era da febbraio che non avevamo il piacere di incontrare Paolo Verri, noi della commissione Cultura e Turismo. È venuto con il Direttore Artistico, Joseph Grima, a illustrare il lavoro che si sta facendo insieme al Comitato Matera 2019 in vista della proclamazione del prossimo ottobre. Un lavoro partecipato e trasparente con la città, almeno questo è il loro dire.
Poi, a seguire il lavoro in Commissione: l’analisi dello Statuto della Fondazione Matera-Basilicata 2019 che vagamente, non so perché, mi ha dato stranamente l’idea di un “Fondo pensionistico Integrativo”.
Sia chiaro sarebbe da pazzi essere contro, a prescindere, l’idea Matera2019 ma, sarebbe indispensabile dotarsi di regole affinché questa splendida opportunità sia realmente fruibile- in maniera trasversale – a tutto il territorio.
È di ieri il rammarico di un collettivo di grafici materani, Bandalarga, che criticava il metodo adottato per gli affidi degli incarichi, fuori da qualsiasi procedura che non sia l’affidamento diretto, persino reiterato a persone già destinatarie di incarichi precedenti.
È fresca la notizia, di qualche giorno fa, dell’ennesimo incarico assegnato senza bandi e senza avvisi di evidenza pubblica. Hanno commissionato a un fotografo di fuori regione, Luigi Caterino, di documentare visivamente la Basilicata, accompagnato da studenti del gruppo “Profumo di Svolta” e integrare il dossier. Non ho nulla contro il fotografo in questione, sicuramente bravo e preparato, sia chiaro. Il punto non è questo. Il problema – comune denominatore da troppo tempo e forse da sempre – è la trasparenza.
Questa è l’ennesima forzatura che il Comitato, con il benestare dell’Amministrazione, compie. Uno schiaffo e un’offesa a tutti i professionisti locali che, per anni hanno offerto la loro opera, spesso anche in maniera gratuita, per la promozione del territorio.
Quando c’è da lavorare gratis i materani sono al primo posto. Quando ci sono in ballo risorse economiche entrano in gioco dinamiche difficili da spiegare e, stranamente, la gente del posto non è capace, e non viene né interpellata, né coinvolta.
Si sa, a Matera, Nemo propheta in patria è un pensiero radicato, lo sport insegna. Ma se capita di vincere, per esempio, il “Globo d’Oro”, che (giurie neutrali) hanno dato all’opera di menti locali, forse vorrà dire che proprio scarsi non siamo. Ricordo ancora il goffo tentativo di salire sul carro del vincitore dopo il premio da parte di chi – fino ad allora – aveva ignorato tutto.
Ma perché ancora una volta si preferisce affidare all’esterno incarichi che, senza nessun problema, sarebbero potuti essere affidati a gente del posto?
Chi meglio di un fotografo locale può valorizzare le bellezze lucane. Quanto costa quest’altra consulenza?
Matera2019, continuano a dire, è un’occasione per tutti. Io penso – invece – che non lo sia per i materani. I materani sono sempre fuori dai giochi e questo qualcuno deve spiegarcelo.
Il coinvolgimento dell’abitante culturale è pari a zero e anche il Consiglio Comunale che poteva contribuire con idee e partecipazione é stato sempre tenuto fuori, alla larga.
Non si conosce mai chiaramente il percorso delle cose in questo Comitato. La tracciabilità del prodotto non esiste.
Non si conoscono le commissioni, qualora esistano, e i criteri delle scelte. Dubbi anche su questo.
Ci sono le famose ‘call’. Ma il rischio è che diventino chiamate dirette per pochi amici. Si assegna per conoscenza, si elargiscono soldi pubblici con scelte e criteri diversi di volta in volta. Si pagano progetti che anche un Istituto Tecnico del posto avrebbe potuto fare (Unmonastery?).
Matera2019, ricordo, è nato quasi per gioco tra tre amici davanti a un caffè. Amici che quasi subito sono stati costretti ad affidare al Comune questo grande progetto che l’ha fatto subito suo e che poco ha lasciato, anche come gratitudine, agli ‘amici del bar’.
È emblematico che il sito web dell’associazione, www.matera2019.it, registrato dagli amici ideatori, che sarebbe stato il naturale indirizzo web della candidatura, non sia stato preso in considerazione dal Comitato per non dare enfasi all’idea iniziale. Pensiero personale.
La mancanza di trasparenza, sembra, sia l’eterno leit motiv di questo Comitato.
Vogliamo parlare dei due mesi, nella scorsa primavera, in cui il Comitato ha segnato il passo per problemi tecnici sul pagamento di stipendi? E di ipotetici rinnovi contrattuali fino al 2019 a prescindere dall’esito della vittoria finale di ottobre?
Se di cultura e di turismo Matera dovrà legare il futuro dei prossimi anni, quello che sta accadendo, di sicuro, non ci aiuta.
Solo di qualche giorno fa l’articolo del Quotidiano sull’abusivismo turistico.
Mi hanno insegnato nella mia azienda, ed è stato uno dei primi corsi che mi hanno fatto fare, che l’Orientamento al Cliente’, sia di fondamentale importanza come strumento di presentazione verso l’esterno, l’impatto iniziale che il cliente (turista) ha con l’ azienda (operatore). Quasi sempre il front-end della città con i turisti sono gli operatori, le guide.
C’è un’ordinanza del sindaco del 9 agosto 2011 che vietava di ‘agganciare’ i turisti per strada perché questo modus operandi creava intralcio al traffico. Come è finita la storia? Cosa è stato fatto?
Questi procacciatori dirottano clienti di alberghi, agenzie e ristoranti verso altri alberghi, agenzie e ristoranti che lasciano loro un compenso, sottraendo clienti a chi regolarmente svolge il suo lavoro.
È di pochi giorni fa la testimonianza di un Direttore di un importantissimo hotel materano a cui è capitato, numerose volte negli ultimi mesi, che i loro clienti, una volta arrivati a Matera, siano spariti nel nulla, grazie a questi incontri ravvicinati per strada. In mancanza di punti informativi istituzionali, i privati si travestono da punti d’informazione per vendere i propri tour. La segnaletica di color marrone è ingannevole e induce i turisti in buona fede a pensare che stiano parlando con un Ente ufficiale pubblico.
Spesso accade che i malcapitati turisti siano costretti a sentire cose inesatte (date o nomi di chiese), che gli alberghi “non amici” hanno ratti, oppure che hanno chiuso, che la guida tizio o caio non esiste…
Gli IAT, uffici pubblici per l’informazione e l’accoglienza turistica, dovrebbero svolgere funzioni di promozione del patrimonio turistico, paesaggistico, storico, artistico ed enogastronomico locale, anche mediante il coordinamento e il sostegno alle attività di altri soggetti istituzionali, delle strutture pro loco, delle associazioni di imprese e delle associazioni senza fini di lucro del settore. C’è un’agenzia che da anni dovrebbe essere un punto IAT ma che sostanzialmente promuove invece i propri tour, altro che il patrimonio del territorio. Con un colpo di bacchetta magica, in un bando noto solo a chi doveva sapere, il punto istituzionale di via Ridola (dinanzi la Provincia) è stato assegnato ad Associazione privata nata dal nulla che, arrivato il turista, lo prende sotto la sua tutela, chiude il chiosco e va a fare la guida.
Gli altri, i regolari, invece, pagano fitti, spese e tasse facendosi promozione e pubblicità di tasca loro.
Questo ‘esercito’ del turismo è diventato un serio problema. Chi è preposto ai controlli non lo fa, spesso chiude non uno ma due occhi.
Non mi parlate di casi sociali, non credo che tollerare l’illegalità totale sia la soluzione al problema, anzi. Mi piacerebbe che tutti abbiano consapevolezza che la promozione del nostro territorio, quindi anche del loro, sia qualcosa di delicato e fondamentale. Sarebbe il caso che anche loro, come hanno fatto gli altri, si dotino di conoscenze, referenze e regole indispensabili al ruolo che ricoprono. Se ci devono essere mercato e concorrenza, che ci siano anche lealtà e correttezza. Tutti devono avere le stesse possibilità. Nessuno deve partire con handicap o con vantaggi. Matera ne guadagnerebbe. Il rischio, invece, è che Matera alla fine sia l’unica a pagare.
Non oso immaginare cosa succederà quest’estate ad agosto. Il turismo è in calo e per strada ci saranno scintille!
Il 7 ottobre prossimo, data della visita della Commissione, mi piacerebbe pensare che invece delle guide abusive, che forse quel giorno si concederanno un giorno di riposo, per la strada si facciano trovare tutte le guide turistiche legali a manifestare.
Sai che spettacolo.
Antonio Sansone, Consigliere comunale Lista Stella