La Segreteria Provinciale della Funzione Pubblica Cgil Matera in una nota contesta l’operato dell’amministratore unico dell’Ater di Matera, Vito Lupo, sulla vicenda che ha riguardato il dirigente sindacale e dipendente dell’Ater Massimo Cristallo. Di seguito la nota integrale.
L’Amministratore Unico dell’Ater di Matera, in scadenza di mandato, dopo aver perso ben tre giudizi cautelari, nei quali il Tribunale di Matera ha sonoramente bacchettato l’operato dell’Azienda ed annullato le sanzioni disciplinari ingiustamente inflitte nei confronti del nostro dirigente sindacale, dott. Massimo Cristallo (in disparte ogni considerazione sulla condanna alle spese, circa 11.000 euro a carico del bilancio dell’Ater) ha deciso, a pochi giorni dalla nomina del nuovo Amministratore, con deliberazione n.89 dell’11 ottobre 2019, riportante il parere di legittimità del Direttore (cioè dello stesso soggetto che ha deferito per ben quattro volte il nostro iscritto all’organo disciplinare), di proporre azione di merito per ogni grado di giudizio e niente poco di meno addirittura di legittimità (Cassazione) per far accertare la legittimità delle quattro sanzioni disciplinari irrogate in danno del dott. Cristallo.
Nessuna motivazione viene posta alla base di questa inopportuna decisione, che naturalmente oltre ad avere un costo (quello dell’avvocato esterno) non si giustifica in alcun modo non avendo il carattere dell’indifferibilità e dell’urgenza necessari per consentire a vertici ormai scaduti di spendere i soldi della collettività.
L’unica spiegazione è che siamo di fronte ad vera e propria persecuzione.
Infatti da tempo il nostro dirigente sindacale sta subendo atteggiamenti ostili e vessatori, perché ha avuto il coraggio di manifestare liberamente il proprio pensiero. Significativo è al riguardo quanto riportato nell’ordinanza del collegio del Tribunale laddove si riporta “ … Se la proposta spetta ad altri, il Direttore non ha alcun potere di regolare contenuti e tempi di presentazione della stessa….Se così non fosse verrebbe meno la sfera di competenza incomprimibile ed autonomia dei dirigenti e del P.O. in materia, perché il Direttore, con il pretesto del coordinamento in quanto superiore gerarchico, attraverso l’imposizione di un disciplinare del procedimento di deliberazione/determina finalizzato ad evitare ripetute rielaborazioni delle bozze dei provvedimenti, metterebbe i dirigenti e i P.O. nella condizione di dover concordare con lui il contenuto delle loro proposte di deliberazione”.
Il Giudice del Lavoro sul punto ha formulato un severo giudizio nei confronti dell’Azienda.
Attendiamo con fiducia che il Consiglio regionale nomini al più presto il nuovo amministratore a cui chiederemo di revocare immediatamente la deliberazione n.89 dell’11 ottobre 2019 per non esporre l’ente ad un ulteriore aggravio di spese. Non va dimenticato, infatti, che tutte le sanzioni disciplinari – nessuna esclusa – sono state annullate dal Giudice del Lavoro e poi dal Collegio, perchè “Gli addebiti contestati non sussistono”.
Di seguito la replica dell’Amministratore Unico di Ater Matera, Vito Lupo
La Segreteria Provinciale della Funzione Pubblica della C.G.I.L. ha inteso contestare l’operato dello scrivente, alla data odierna Amministratore Unico dell’A.T.E.R. di Matera nel pieno delle sue funzioni, in merito ad una vicenda che ha riguardato un dirigente sindacale nonchè dipendente dell’Ente.
Si contesta la decisione di proporre azioni di merito volte a far accertare la legittimità delle sanzioni disciplinari inflitte al dipendente, a seguito di tre giudizi cautelari nei quali l’Ente è rimasto soccombente. Qualche sindacalista distratto si dimentica però che il giudizio cautelare non implica lo stesso grado di approfondimento del giudizio ordinario di cognizione.
Pertanto le doglianze espresse dalla Segreteria Provinciale della Funzione Pubblica – C.G.I.L., come spesso accaduto in questi anni, sono del tutto infondate: essa non può dolersi del fatto che l’A.U. abbia deciso di proporre azioni di merito per far accertare la legittimità delle sanzioni disciplinari inflitte ad un dipendente, né può dolersi del fatto che la decisione sia stata assunta in data 11.10.2019 ossia, a detta del sindacato, “a pochi giorni dalla nomina del nuovo Amministratore”.
La decisione di proporre azioni di merito ha costituito un atto dovuto per l’A.U. proprio a tutela degli interessi dell’ente pubblico; non esistevano, del resto, ragioni ostative alla decisione assunta anche sul piano della mera opportunità, non potendo certo ammettersi che un ente pubblico debba rinunciare ad esercitare compiutamente il proprio diritto di difesa e accettare incondizionatamente provvedimenti giurisdizionali allo stato maturati solo in sede cautelare.
In merito ai tempi, occorre ricordare che per proporre le azioni di merito occorre rispettare determinati termini processuali, ragione più che sufficiente a legittimare l’A.U. ad assumere la decisione in tempi rapidi, salvo esporre l’Ente alle conseguenze proprie della decadenza dalle azioni.
La valutazione della utilità della spesa impegnata per agire in giudizio, anche per contestare le condanne alle spese, di sicuro non compete alla Funzione Pubblica – C.G.I.L., ancor più in una vicenda processuale che vede coinvolto un proprio dirigente.
Appare risibile infine l’affermazione secondo cui ci si troverebbe di fronte a una persecuzione, atteso che tale affermazione non trova riscontro neppure nei provvedimenti emessi in sede cautelare a favore del dirigente sindacale.
E’ forte il dubbio che si tratti dell’ennesima uscita strumentale della Funzione Pubblica della CGIL, già in passato resasi protagonista di richieste di commissariamento e di fantomatiche revoche mai andate in porto e rigettate al mittente; verrebbe da chiedersi dove stavano i rappresentanti della Funzione Pubblica della CGIL, unici assenti al tavolo della contrattazione decentrata per la distribuzione del fondo a tutto il personale amministrativo, quale contributo abbiano dato in questi anni al buon andamento dell’Ente.
Ater Matera in questi anni ha avuto un’azione di rilancio dell’attività non solo costruttiva raggiungendo risultati importanti, riguardanti soprattutto lo sblocco dei finanziamenti e delle opere ferme e la consegna degli alloggi, grazie alle competenze, alla sinergia e alla collaborazione del personale dell’Ente, che purtroppo in più di qualche occasione non ha potuto contare sul sostegno e l’appoggio di qualche sindacalista distratto.
Nella foto Vito Lupo