La prova di selezione per l’ammissione al corso di formazione per operatore di produzione a Tempa Rossa, decisa e svolta dalla Total, sarà ripetuta con l’ammissione di tutti i 116 concorrenti che hanno preso parte alla prova precedente. E’ la conclusione unanime del Tavolo della Trasparenza presieduto dall’assessore alle Attività Produttive Francesco Cupparo che è tornato a riunirsi oggi con la partecipazione di sindaci, segretari e rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, sindacati confederali di categoria, Confindustria, Confapi Potenza e Matera, dirigenti Total.
Per l’assessore Cupparo “con la decisione condivisa da tutte le parti componenti il Tavolo è stato riaffermato il principio cardine dell’organismo, vale a dire quello della trasparenza, fortemente sostenuto dal Presidente Bardi. Inoltre, tenuto conto che la selezione non è passata dal Tavolo, non solo si mette fine così ad una situazione che ha alimentato non poche polemiche e sospetti, ma si ristabilisce la piena titolarità dell’organismo ad occuparsi di tutto quanto riguarda l’attività e l’occupazione nel comprensorio della concessione Gorgoglione. Adesso – aggiunge Cupparo – dobbiamo quanto più rapidamente possibile definire l’Addendum al Protocollo di Intesa Regione-Total-Comuni-parti sociali, strumento indispensabile specie in materia di appalti e subappalti e che la Giunta, dopo la condivisione di tutti, dovrà approvare”.
Cupparo ha reso noto che incontrerà i dirigenti della Shell e riferirà al Presidente Bardi sulle prime conclusioni dei lavori del Tavolo e gli impegni immediati che riguardano l’investimento di 25 milioni di euro per attività di sviluppo e nuova occupazione. Ci sono Progetti come quello del Centro Droni a Stigliano che registra ritardi e per il quale sollecitiamo l’accelerazione sia per la costruzione dello stabilimento che per programmare i corsi di formazione della manodopera necessaria oltre che per favorire la filiera dell’indotto. Il nostro impegno – ha concluso – è rivolto all’attuazione di interventi di sviluppo locale, di promozione dell’imprenditoria e della realizzazione di nuovi posti di lavoro in tutto il comprensorio con riflessi e benefici per l’intero territorio regionale”.
Sarà ripetuta la prova di selezione per ammissione a corso di formazione per operatore di produzione a Tempa Rossa, di seguito la nota inviata da 14 dei selezionati dei vari Comuni.
Oltre al danno anche la beffa. Dopo aver subito nei giorni scorsi una campagna ai limiti della diffamazione e aver letto sulla stampa di procedure non aderenti a uno Stato di diritto apprendiamo da canali non istituzionali e non ufficiali che la selezione formativa indetta dalla Total ‘sarà ripetuta con l’ammissione di tutti i 116 concorrenti che hanno preso parte alla prova precedente’. Siamo, e spiace dirlo, davanti a una vera e propria commedia del grottesco dove non si tiene conto del rispetto delle regole sulle quali, va ribadito, esiste una legislatura che non consente a nessuno di ‘improvvisare’ altro tipo di procedure.
Senza contare che desta non poco sconcerto il tenore del comunicato della Regione Basilicata, nel quale si parla di riaffermazione di principi quale trasparenza, e di una selezione su cui aleggiano sospetti di non meglio precisata natura, alludendo così allo svolgimento di un procedura irregolare o peggio illegittima. Che l’ente Regione possa emettere tali giudizi è sconcertante. Ma su questo confidiamo nella competente autorità giudiziaria che è l’unica evidentemente atta a tali competenze.
Per tutte queste ragioni considerando che quanto verificatosi, non solo è lesivo e pregiudizievole per l’onore ed il decoro di professionisti che hanno la ‘sola colpa’ di aver partecipato a una selezione (sono stati violati irrimediabilmente i diritti e concretizzandosi in una vera e propria lesione da perdita di change con l’aggravante di un danno patrimoniale, anche alla luce della mancata motivazione dell’annullamento, obbligatorio per legge) ci vediamo costretti a presentare una diffida legale a voler procedere alla ripetizione della selezione. Qualora ciò avvenisse saremo anche costretti ad adire la competente magistratura, civile e penale, per la giusta tutela dei diritti ed interessi degli ammessi. Si evidenzia inoltre, che quanto avvenuto appare in tutta evidenza come comportamento persecutorio e condizionato dalle solite logiche politiche e di filiera tristemente note agli onori della cronaca.