Il segretario generale della Femca Cisl, Francesco Carella, si dice preoccupato per il futuro dei lavoratori della Italfluid, società che opera nell’indotto Eni. “Nel mese di dicembre – spiega il sindacalista – scadrà il contratto di fornitura con la compagnia petrolifera che pare anche intenzionata ad internalizzare alcune delle attività svolte attualmente dalla Italfluid. Stiamo parlando in totale di circa 80 lavoratori specializzati, di cui una ventina addetti alle attività sui pozzi che ora Eni vorrebbe internalizzare. Lo scorso 27 settembre – continua Carella – abbiamo incontrato la dirigenza della Italfluid, ma l’esito non è stato rassicurante. Da Eni vogliamo risposte chiare sia sulla continuità del contratto con la ditta appaltatrice sia sul mantenimento dei posti di lavoro. In tal senso abbiamo già inoltrato alla compagnia una richiesta di incontro lo scorso 5 ottobre alla quale non è stata data risposta”. Per il segretario della Femca Cisl “la priorità è mantenere tutti i posti di lavoro, per questo penso sia necessario un confronto, se necessario anche a livello istituzionale, per garantire continuità occupazionale e sviluppo nel territorio della Val d’Agri. Sarebbe un’ulteriore beffa per la nostra regione e allo stesso tempo alla propria credibilità e reputazione, se in questa fase di transizione, Eni sacrificasse dei lavoratori per esigenze di riorganizzazione interna”, conclude il segretario della Femca Cisl.