Le proteste sono servite: l’Imu sui terreni agricoli di montagna sarà rinviata. La tassa era stata introdotta settimana scorsa con una circolare inviata dal ministero delle Finanze. Anche per i Comuni sotto i 600 metri sul livello del mare sarebbe stato obbligatorio riscuotere l’Imu su boschi e terreni di montagna.
Le notizie che ci arrivano dal Governo sono queste. Confagricoltura ha lavorato in silenzio per fermare questo ulteriore colpo per gli agricoltori e, se le indiscrezioni verranno confermate, non possiamo far altro che plaudire alla iniziativa.
Ora bisogna lavorare per non massacrare ulteriormente il Comparto primario: “In un momento in cui ci attendiamo dal governo sostegno e sgravi fiscali – commentano da Confagricoltura Basilicata – ci troviamo di fronte all’ennesima patrimoniale posta sui nostri beni produttivi più preziosi e irrinunciabili: i terreni. L’Imu agricola per noi rappresenta una tassa contro la quale abbiamo in passato condotto un’opposizione a tutti i livelli. Nonostante oggi – concludono i vertici di Confagricoltura Basilicata – l’agricoltura rappresenti una delle poche frecce rimaste all’arco del nostro Paese per tentare una ripresa, gli s’infligge l’ennesima imposizione. E’ necessario garantire un miglior equilibrio!”.
COLDIRETTI: IMU AGRICOLA, BENE RINVIO E NUOVI CRITERI. IL GOVERNO HA IMMEDIATAMENTE COLTO LA NECESSITA’ DEL RINVIO DEL PAGAMENTO
Il Governo ha immediatamente colto la necessità del rinvio del pagamento dell’Imu agricola e della definizione di un adeguato criterio per la delimitazione dei terreni agricoli interessati. E’ quanto sottolinea la Coldiretti, evidenziando “l’importanza di confermare la fondamentale scelta di differenziare l’imposta a favore dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoltori professionali”, dopo le positive dichiarazioni del sottosegretario all’economia Paolo Baretta sul fatto che “il governo sta provvedendo ad una modifica delle modalità relative all’applicazione del decreto legge 66/2014 relative all’Imu agricola, con l’obiettivo di rinviarne il pagamento stabilito per il 16 dicembre 2014, anche al fine di rivedere i criteri applicativi”.