“Le manifestazioni del personale della scuola e degli studenti di oggi esprimono un diffuso e generalizzato disagio che va ascoltato ed interpretato perché il progetto di “buona scuola” si realizza innanzitutto con chi vive la difficile realtà dell’apprendimento e della formazione”. A sostenerlo è Rossana Florio, vice segretaria regionale del Centro Democratico della Basilicata, per la quale dopo l’accordo tra Regione Basilicata e Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca, che risale al febbraio 2014, “deve proseguire l’iniziativa dell’Assessore Liberali per il contrasto alla dispersione scolastica ed il rafforzamento dei servizi di offerta formativa che impiega il personale precario docente e Ata nelle scuole lucane”.
Florio ricorda che una delegazione del MIDA Precari, in rappresentanza di circa 80mila insegnanti non presenti nelle graduatorie ad esaurimento e pertanto non contemplati nel piano straordinario di assunzioni, è stata di recente ricevuta dal Presidente del Consiglio Regionale Lacorazza per sensibilizzare l’istituzione regionale e l’opinione pubblica sulla loro condizione di insegnanti prossimi alla disoccupazione, rivendicando soprattutto equità e giustizia. Il Ddl che l’esecutivo Renzi vorrebbe tradurre in legge non dà spazio alle loro legittime speranze di stabilizzazione ignorando tutto ciò che è stato fatto per ottenere abilitazioni pagate a caro prezzo e delle quali non ne viene riconosciuto il valore concorsuale. Le famiglie italiane devono sapere che l’istruzione dei loro figli è fortemente in pericolo perché chi li ha istruiti in questi lunghissimi anni senza concorso, eccezion fatta per il 2012, per l’appunto è un docente delle graduatorie di Istituto e non già un professore di ruolo. Per questo – continua l’esponente di Cd – è necessario dare prosecuzione al progetto regionale, avviato dal Dipartimento Formazione in quest’anno scolastico, rivolto alle istituzioni scolastiche statali del secondo ciclo di istruzione con lo specifico intento di sostenere lo svolgimento di alcune attività non curriculari attraverso il supporto professionale dei docenti e degli assistenti tecnici, amministrativi e ausiliari inseriti nelle graduatorie ad esaurimento permanenti e provinciali, ai quali riconoscere il punteggio per l’intero servizio prestato. C’è infine la questione dei Diplomati Magistrale che dopo 12 anni di battaglie legali hanno visto riconosciuta l’abilitazione all’insegnamento che deve perciò essere garantita. Per la nostra regione investire nella scuola e nella formazione dei ragazzi – conclude Florio – è un obiettivo da raggiungere attraverso l’orientamento del Programma Fse 2014-2020.