Tanti lavoratori della Fca di Melfi sabato 26 settembre hanno aderito allo sciopero indetto da USB.
Una giornata di protesta contro il comportamento a dir poco superficiale che azienda, enti preposti e istituzioni territoriali stanno mettendo in atto per fronteggiare l’aumento dei casi di contagio da Covid-19 all’interno dello stabilimento lucano.
Un segnale importante che a Melfi non si registrava da tempo.
È solo l’inizio di un percorso di lotta che cesserà solo quando Fca avrà messo in sicurezza la fabbrica e fatto fare i tamponi a tutti i lavoratori prima del rientro al lavoro.
Si ha la chiara consapevolezza che nei prossimi giorni il livello di rischio di contagio aumenterà notevolmente, purtroppo la situazione sembra sia destinata a peggiore.
In questa logica non è accettabile che si metta a rischio la salute di migliaia di lavoratori e di interi territori per costruire auto in ambiente insicuri.
Non sappiamo perché l’azienda si ostini a tenere aperta una fabbrica in queste condizioni di pericolo, diventata una vera e propria polveriera, per quanto qualche idea a riguardo ce la siamo fatta tutti…
USB denuncia il tentativo mal riuscito dell’azienda di sostituire i lavoratori in sciopero con colleghi che si trovavano a riposo.
Fca cambi registro, rinunci a tamponare la protesta con certi escamotage, prima prenderà atto che deve intervenire nella direzione indicata dai lavoratori e meglio sarà per tutti.