Martedi 18 dicembre la Commissione Agricoltura del Senato incontra una delegazione con oltre cinquanta agricoltori delle Regioni meridionali, sindaci, istituzioni e l’Assessore all’Agricoltura della Regione Sicilia, mentre Tano, Tonino e Maurizio (agricoltori di Vittoria) sono al tredicesimo giorno di sciopero della fame.
Tante volte in questi anni abbiamo incontrato le istituzioni per spiegare alla politica che queso Paese non può pagare il prezzo della chiusura e della perdita delle aziende agricole e del patrimonio di lavoro e saperi che generazioni di agricoltori hanno accumulato nei secoli. Finora non ci siamo riusciti: cdntinaia di mobilitazioni, manifestazioni di crisi, pressioni, proposte non hanno invertito il quadro che le scelte e la responsabilità della politica ci consegna: le aziende e le nostre terre stanno passando di mano: banche, poteri finanziari, concentrazioni speculative e commerciali, capitali illegali si stanno impadronendo di un patrimonio strategico per la Sovranità Alimentare del Paese, la sicurezza dei cittadini, il lavoro, la tutela del territorio.
Lo sciopero della fame duro e determinato di tre di noi (che sta mettemndo seriamente a rischio la loro incolumità e la loro salute) non è un gesto disperato ma, al contrario, l’ennesima manifestazione di lotta di chi, con dignità e lucidità, non vuole accettare come inevitabile il destino che le scelte europee e nazionali stanno compiendo sulla pelle di agricoltori e consumatori: quella di lasciarci tutti più poveri nelle mani di chi governa gli scambi commerciali del cibo espropriando le comunità locali e nazionali del diritto di avere un territorio vivo pieno di uomini e donne al lavoro, tutelato e gestito in maniera corretta e ambientalmente ricca.
Vittoria e la Sivcilia sono l’avamposto più esposto di un disastro sociale che il prossimo anno potrebbe esplodere nelle aree rurali coinvolgendo le città e le nostre comunità: gli agricoltori non ce la fanno più e chiedono alla politica una svolta urgente a favore del lavoro, dei consumatori e del territorio.
Domani saremo a Roma per portare alla Commissione Agricoltura del Senato l’urlo della crisi delle aree rurali ma, anche ed ancora una volta, le proposte per uscire dalla crisi e per depositare un documento su cui impegnamo fin d’ora la politica ed il prossimo parlamento a dare le risposte.
LO faremo come agricoltori, rappresentanti di associazioni di base e organizzazioni insieme ai nostri sindaci ed alle istituzioni territoriali ed annunceremo la nostra ferma determinazione a convocarci in mobilitazione nelle strade ed a Roma fina dall’insediamento del prossimo parlamento per evitare che la prossima legislatura sfugga ancora una volta dalle responsabilità dalle scelte di riforma che non possono più essere rinviate.
La delegazione è coordinata e organizzata da Gianni Fabbris dirigente di Altragricoltura ed incontrerà la stampa alle ore 12,30 presso la sala stampa della Fondazione Basso in Via della Dogana Vecchia 5 (angolo di Piazza Sant’Eustacchio dietro al Senato).Sono invitati la stampa, i parlamentari e i rappresentanti politici