Si è svolto questa mattina presso la Prefettura di M atera la manifestazione di protesta del sindacato territoriale di Fit Cisl per protestare contro le scelte dell’assessore ai trasporti, Donatella Merra per il rilancio del trasporto pubblico locale. Al sit-in hanno partecipato il segretario territoriale Fit Cisl, Giuseppe Carlucci, i componenti del direttivo di Fit Cisl, Claudio Melodia e Pietro Tarasco. La manifestazione si è conclusa con l’incontro nella Prefettura di Matera: i manifestanti sono stati ricevuti dal capo di gabinetto Camerini.
Segretario territoriale Fit Cisl, Giuseppe Carlucci: “Ci è dispiaciuto apprendere a 48 ore dallo sciopero attuale che l’assessore Merra in Terza commissione ha annunciato la presentazione di un provvedimento sul Trasporto pubblico locale su gomma con una programmazione strategica del Piano Regionale dei trasporti che prevede 3 bacini uno Regionale per i collegamenti con le altre Regioni e 2 provinciali. Quindi 3 bandi di gara di cui 2 effettuate dalle 2 province di competenza e uno dalla Regione. Questo per un fittizio risparmio economico di 5/6 milioni di euro che gravera’ esclusivamente sui lavoratori e sulla qualità dei servizi. Disattendendo gli accordi raggiunti nell’incontro regionale successivo al 1° sciopero del 26 settembre in cui si conveniva che qualsiasi iniziativa regionale sarebbe avvenuta previo confronto con i Sindacati. La Fit Cisl condivide quanto previsto dall’art. 1 della legge 7/2014 che prevede il Bacino unico Regionale dove è garantita una gestione unitaria ed integrata tra servizi Urbani ex Extraurbani con un unica applicazione contrattuale CCNL 1976 ed un unico stato giuridico che si rifà al R.D. 8 gennaio 1931 n.148. In virtù di ciò alcune regioni d’Italia tra cui Abruzzo, Calabria e Friuli hanno già da tempo l’azienda unica alla mobilità. In ultimo se entro il 30 novembre non ci sarà una proroga dei sevizi in virtù di quanto previsto dall’art. 26 della legge 148 per i lavoratori delle 37 aziende del Cotrab ci potrebbero essere i licenziamenti”.
Michele Capolupo
Piano trasporto pubblico locale, solidarietà della giunta regionale all’assessore Merra
“Piena solidarietà” all’assessore regionale ad Infrastrutture e Trasporti, Donatella Merra “per l’ennesima, tardiva e ingiustificata manifestazione della Cisl” viene espressa dai colleghi di giunta, Gianni Rosa, Francesco Fanelli, Francesco Cupparo e Rocco Leone. “Dove erano i sindacati – si chiedono gli assessori – quando Pittella rinviava l’approvazione del Piano trasporti? Dov’erano quando faceva proroghe di dubbia legittimità dei contratti e rinviava gli appalti? L’ammanco di 40 milioni di euro per il Piano trasporti, altra eredità di Pittella, è cosa nota anche ai sindacati. Per questo – concludono Rosa, Fanelli, Cupparo e Leone – la protesta è ben più che fuori luogo: è vergognosa!”.
Riportiamo di seguito la replica della segretaria regionale Fit Cisl alla nota della giunta regionale
In risposta alla nota degli assessori Gianni Rosa, Francesco Fanelli, Francesco Cupparo e Rocco Leone contro la Cisl, il segretario generale Enrico Gambardella ha rilasciato questa dichiarazione: “Questo è il classico caso in cui si interviene senza sapere, per il solo scopo di attaccare chi esprime con strumenti legali e legittimi un dissenso di sostanza su un orientamento che danneggerebbe in maniera irreparabile il sistema del trasporto pubblico regionale per i prossimi 10 anni. In questo caso viene naturale chiedersi se gli assessori regionali sanno per quale motivo (quelli veri, concreti e reali) hanno espresso solidarietà alla loro collega Merra e che le scelte annunciate dalla Merra prevederebbero una tale frammentazione del sistema dei trasporti lucano da non trovare pari in nessun’altra regione d’Italia. Infatti, l’ipotesi di suddividere la regione in 5 +1 bacini di competenza risulta totalmente surreale, come lo è l’ostinazione con cui la si ripete, se si considera che regioni come Lombardia, Campania e Puglia sono suddivise in 3 bacini. La Cisl è assolutamente consapevole delle mancanze dei passati governi regionali e da sempre ha pubblicamente contestato la mancanza di governance e di scelte strategiche che hanno da sempre penalizzato il trasporto pubblico della Basilicata. Ciò che maggiormente sorprende è la volontà di perseverare sulla stessa linea del passato venendo meno proprio a quell’aspetto maggiormente rappresentativo espresso nella campagna elettorale dalle componenti di questo attuale governo regionale: il cambiamento. La Cisl si batte proprio per affermare un principio di discontinuità con il passato e per invertire l’attuale tendenza che ha fatto diventare il sistema dei trasporti lucano tra i più inefficienti e costosi d’Italia. Bene fanno gli assessori ad esprimere spirito di gruppo a sostegno dell’assessore Merra che la Cisl vorrebbe più coraggiosa e decisa nella scelta della discontinuità con il passato, ma farebbero ancora meglio ad affiancarla con decisione nel momento di maggiore difficoltà del suo mandato per sostenerla in una possibile scelta di cambiamento che, se fatta, senza dubbio, rappresenterebbe la plastica realizzazione del principio per cui la maggioranza dell’elettorato ha premiato una compagine politica che nella sua globalità prometteva la rottura con le scelte del passato. La Cisl Basilicata ritiene che il tempo dell’annunciato cambiamento sia giunto e vorrebbe che gli assessori della giunta Bardi lo dimostrassero con i fatti”.
Riportiamo di seguito la replica della segretaria regionale Fit Cisl alla nota della giunta regionale
Vergognosi non sono i lavoratori che protestano democraticamente per garantire la prosecuzione del proprio rapporto di lavoro che pare sia ancora un diritto inviolabile – sostiene la Segreteria Regionale della FIT-CISL di Basilicata.
Vergognoso non è il lavoratore che tutela il proprio posto di lavoro…
Vergognoso non è chi seguendo le norme applicate nel Paese sciopera contro un sistema che sembra tutt’altro che concertativo e democratico.
Vergognoso non è chi rinuncia a 62 ore di sciopero effettuate nell’anno 2018 più 12, fino a questo momento nell’anno 2019 del proprio salario, per contrastare una politica sorda e avventuriera.
Al contrario vergognoso è chi non applica le norme e le convocazioni previste dalla 146/90 e dalle modifiche ad essa apportate dalla legge 83/00.
Vergognoso è chi non dialoga con dei padri di famiglia che protestano…
Vergognoso è chi non ricorda le 62 ore di sciopero fatte contro il vecchio governo, forse stava da qualche altra parte a prendere il sole quando i lavoratori dei trasporti scioperavano…
Vergognoso è chi non accetta il diritto allo sciopero…
Vergognoso è chi si definisce del cambiamento e poi utilizza proposte di altri governi….
Se proprio qualcuno si deve vergognare, di certo non siamo noi – Conclude il Comunicato della Segreteria Regionale della FIT-CIL di Basilicata – che siamo onorati di rappresentare la CISL, bensì chi non può altro che vantare di non saper neppure copiare i progetti altrui.
La fotogallery del sit-in di protesta (foto www.SassiLive.it)