Stop per un giorno alla raccolta differenziata dei rifiuti anche in Basilicata. A seguito dello sciopero nazionale proclamato da Fp Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti e Fiadel gli operatori ecologici hanno promosso un sit-in per due ore davanti alle Prefetture dei due capoluoghi lucani. In piazza Vittorio Veneto i sindacati sono stati rappresentati da Vito Maragno Samuele Luca Scazzariello per la Fp Cgil, Ciro Trivisani per la Fit Cisl e Alessandro Pellegrini per la Uil Trasporti.
CLICCA QUI PER LA VIDEO INTERVISTA A VITO MARAGNO (FP CGIL)
I sindacati hanno spiegato le ragioni della protesta: “Il Contratto Nazionale di Lavoro dei lavoratori dell’igiene ambientale è scaduto da 28 mesi. La rottura delle trattative si è consumata oltre che sul grave ritardo relativo al mancato rinnovo, anche e soprattutto sulle mancate risposte alle istanze presentate da Fp Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti.
Non possiamo permettere che si mettano in discussione le tutele per lavoratrici e lavoratori, il sistema di relazioni industriali e la rappresentanza sindacale, che non si condividano strumenti contrattuali per migliorare le condizioni e i carichi di lavoro, ma che invece si voglia andare verso un modello di organizzazione del lavoro che comporta la precarizzazione e lo sfruttamento delle lavoratrici e dei lavoratori. Il Sindacato ritiene necessario modernizzare questo settore e andare verso un sistema che porti al ciclo integrato dei rifiuti, perché questo comporta benefici per tutti. Benefici che si concretizzano in crescita delle aziende, qualità ambientale e tariffe contenute per i cittadini. La proclamazione dello sciopero si è resa inevitabile a causa di un incomprensibile atteggiamento di chiusura da parte delle Associazioni datoriali sul rinnovo contrattuale delle lavoratrici e dei lavora-tori del settore ambiente, scaduto oramai da 28 mesi.
Alla nostra richiesta di risposte certe su delle gravi problematiche che affliggono gli operatori del settore, le associazioni datoriali, con un atteggiamento dilatorio, non hanno voluto riconoscere ne-anche il gravoso impegno di tutti gli operatori e le operatrici che garantiscono un servizio essenziale in condizioni critiche e valorizzare il grande senso di responsabilità mostrato da questi operatori du-rante tutta l’emergenza sanitaria.
Le nostre richieste, partendo dalla necessità di approdare a un contratto collettivo nazionale di lavo-ro in grado di contrastare il fenomeno del “dumping” contrattuale e tenendo conto della necessità di adeguamento delle retribuzioni al crescente costo della vita, vertono, tra le altre cose, a creare stru-menti di prevenzione per salute e sicurezza degli addetti in un settore, che, ad oggi, si piazza tra le prime posizioni per infortuni, spesso mortali, nonché a rafforzare l’esigibilità contrattuale della clausola sociale ai fini del mantenimento occupazionale. Alle tutele per il personale, va affiancata, poi, una modernizzazione di un settore strategico, attraverso un ciclo integrato dei rifiuti e la qualità ambientale a tariffe contenute per i cittadini.
Noi immaginiamo un settore capace di garantire sviluppo e crescita, in un equilibrio sostenibile tra tutele e diritti e il miglioramento della qualità del servizio a tariffe corrispondenti ai reali costi di mercato, anche in una logica di economia circolare.
Non possiamo permettere che si mettano in discussione le tutele per lavoratrici e lavoratori, il sistema di relazioni industriali e la rappresentanza sindacale, che non si condividano strumenti contrattuali per migliorare le condizioni e i carichi di lavoro.
Di fronte a un Paese in ripresa economica e con ingenti risorse del Pnrr in arrivo anche per il settore, invece di progettare nuovi modelli industriali per la gestione dei rifiuti si pensa di fare impresa solo esclusivamente attraverso la restringimento dei diritti, delle tutele e la riduzione del costo del lavoro attraverso il taglio dei salari, la precarizzazione del rapporto di lavoro e la flessibilità totale della prestazione lavorativa.
Il sindacato ritiene necessario modernizzare questo settore e andare verso un sistema che porti al ci-clo integrato dei rifiuti, perché questo comporta benefici per tutti. Benefici che si concretizzano in crescita delle aziende, qualità ambientale e tariffe contenute per i cittadini.
Siamo scesi in piazza per rimarcare le richieste di un settore che proprio durante i mesi più duri della pandemia ha mostrato il suo essere strategico per il paese e per convincere la controparte a discutere delle richieste del sindacato.
Di seguito la nota inviata sullo sciopero dell’8 novembre 2021 da Maurizio Tonnetti, Direttore Divisione Ecologia di Cosp Tecnoservice
La Cosp Tecnoservice in applicazione alle disposizioni di Legge n. 146/90 e successive modifiche, rende noto che a seguito della proclamazione di una giornata di sciopero per il Settore Ambiente per tutti i turni di lavoro, proclamato dalle Segreterie Nazionali FP CGIL, FIT CISL, UILTRASPORTI, FIADEL per la giornata di lunedì 08 novembre 2021, le prestazioni di pubblico servizio nel Comune gestito saranno garantite.
Si invita la popolazione servita porta a porta, in caso di mancato ritiro del rifiuto esposto, a causa dello sciopero, a riportare lo stesso in casa per esporlo nuovamente al passaggio successivo previsto dal calendario.
La fotogallery del sit-in presso le Prefetture di Matera e Potenza per lo sciopero degli operatori ecologici (foto www.SassiLive.it)