Il sindaco, gli assessori e i capi gruppo del consiglio comunale di Tito invitano i rappresentanti in parlamento ed in consiglio regionale ad attivarsi per scongiurare la chiusura.
A seguito dell’imminente soppressione della filiale di Tito della Banca Popolare di Bari. Per tale ragione, il sindaco Graziano Scavone, gli assessori ed i capi gruppo del consiglio comunale di Tito, hanno rivolto una lettera al Governatore della Regione Basilicata Vito Bardi, a tutti i parlamentari lucani, agli assessori e ai consiglieri regionali, alle sigle sindacali lucane ed al commissario della Banca Popolare di Bari per esplicitare i propri timori riguardo a questa decisione.
Una vicenda solo relativamente nuova, purtroppo. In quanto già attraverso una nota del 27 ottobre scorso, indirizzata al responsabile del distretto di Potenza della Banca Popolare di Bari, il sindaco Scavone aveva rappresentato il proprio dissenso, e quello di tutta la comunità titese, sulla soppressione della già citata filiale. Un malcontento alimentato dalle conseguenze dell’emergenza sanitaria, a causa della quale i cittadini sono limitati nella mobilità.
Pur non volendo interferire nelle politiche aziendali del Gruppo Bancario Popolare di Bari, cui le cronache delle inchieste della magistratura imputano un operato che non sembra sia stato a tutela dei risparmiatori, bensì in favore di note ed opache oligarchie finanziarie, la Giunta ed il Consiglio del Comune di Tito hanno criticato con forza questa presa di posizione, che non tutela i lavoratori, i risparmiatori, gli utenti, gli imprenditori, gli operatori economici e, più in generale, tutta la comunità titese. Tutto ciò non per motivazioni di carattere localistico, ma perché questo evento potrebbe innescare ripercussioni negative sul trend economico del Comune di Tito e di tutto l’hinterland ad esso associato, che comprende anche un’importante area industriale e di servizi integrati, compresa la prossima Area Zes.
Infine, in virtù di tali considerazioni, è stato richiesto agli enti destinatari della missiva un immediato ed efficace intervento al fine di scongiurare la soppressione della suddetta filiale, o comunque di posporre questo accadimento alla sopraggiunta conclusione dell’emergenza sanitaria.