I copywriter sono una parte essenziale di qualsiasi team di marketing, e svolgono un ruolo fondamentale nella creazione di materiali efficaci e in grado di aumentare il tasso di conversione. Il tutto unendo un pizzico di scienza ad una grande creatività, utilizzando modelli comunicativi consolidati, ma adattandoli costantemente ai vari target di riferimento. Quella del copywriter è una professione fondamentale, in realtà molto antica, nata sotto l’etichetta di “pubblicitario” nel mondo del cartaceo. Oggi la professione si sta evolvendo, anche per via dello sviluppo tecnologico, e dell’esordio dei software di intelligenza artificiale.
Chi è e cosa fa il copywriter?
I copywriter, volendo semplificare all’osso la questione, scrivono testi con l’obiettivo di spingere chi li legge verso un’azione, sia essa l’acquisto di un prodotto o servizio, la richiesta di un preventivo o l’iscrizione ad una mailing list. Per spiegare nel dettaglio cos’è il copy, invece, servirebbero interi trattati. Si tratta sostanzialmente di un “insieme di parole” scelte per convertire il lettore, modellate in base al target, al marchio che “parla” e alle volontà dell’azienda. Lo scopo, comunque, resta sempre lo stesso: spingere qualcuno a compiere un’azione. Il copywriter, inoltre, è per sua stessa natura uno scrittore creativo, il che lo distingue dalla figura generica del web writer, che tende più che altro all’informazione.
Ovviamente servono anni di studio e di pratica per esercitare con profitto questa professione, e spesso il copy si forma presso le agenzie, come avveniva con i vecchi artigiani in bottega. In realtà oggi il copywriter lavora anche come freelance: un’esperienza ricca di soddisfazioni, ma più incerta dal punto di vista finanziario, il che sposta l’attenzione anche verso il risparmio. Non a caso, per i lavoratori autonomi esistono alcune agevolazioni proposte dallo stato e da fornitori privati, come ad esempio le offerte internet per partita iva, pensate proprio per andare incontro ai freelance (compresi i copywriter). Nel prossimo paragrafo, invece, affronteremo il discorso relativo all’intelligenza artificiale.
L’intelligenza artificiale sostituirà i copywriter?
La risposta è no: o almeno, non allo stato attuale. Una macchina può assemblare parole e creare testi, ma non può ancora fornire l’ingrediente indispensabile per il successo nel copywriting: la già citata creatività. Di contro, i software di IA – benché ancora spartani – non devono essere visti con accezione negativa.
Possono infatti diventare un prezioso supporto per chiunque si occupi di scrittura, il che comprende anche i copywriter. Per comprendere meglio il loro potenziale basterebbe vedere cosa sta accadendo con le IA dedicate alle immagini, che già vincono competizioni artistiche. Poi è ovvio che un semplice algoritmo non potrà mai rimpiazzare la mano o il cervello umano, a meno di non andare oltre, abbracciando una visione distopica, comunque, ad oggi ancora molto lontana. Dunque attualmente un copywriter non ha motivo di temere il pensionamento anticipato, dato che continua ad essere una figura centrale per moltissime aziende. Piuttosto, è bene guardare alle IA con interesse scientifico e con curiosità, perché ogni strumento può diventare utile se usato nella maniera corretta.
Concludendo, nel marketing di oggi c’è ancora spazio per il copy, ma senza sottovalutare le novità hi-tech, da studiare con attenzione e da padroneggiare.