Nella provincia di Matera la raccolta delle firme per chiedere il referendum abrogativo per cancellare gli aspetti deleteri della legge 107/15 è andata oltre ogni aspettativa.
Circa 6000 sono stati i cittadini della provincia di Matera che hanno contribuito per un totale di 24.000 firme raccolte per i quattro quesiti referendari.
Pertanto la Provincia di Matera, di fatto, ha bocciato la legge 107/15 fatta passare come la Buona Scuola ma che nella sostanza destruttura i fondamenti costituzionali come la libertà d’insegnamento, la ccoperazione educativa ed il valore della scuola pubblica.
In particolare sono quattro tra i punti sostanziali e centrali della legge (potere discrezionale dei dirigenti scoalstici per la chiamata diretta e l’attribuzione unilaterale di quote di salario ai docenti, il bonus scuola per le private, obbligatorietà delel ore minime di alternanza scuola lavoro), che non accettiamo e abbiamo denunciato come decisamente appiattita su un’ideologia del comando e della subalternita della scuola alle logiche economiche.
Un grande impulso alla raccolta delle firme, è venuto dalle numerose assemblee sui luoghi di lavoro, dai gazebo e dai banchetti per la raccolta delle firme allestiti in tutta la provincia. Ogni occasione è stata buona per raccogliere firme e parlare con i lavoratori, con i genitori, con gli studenti per nulla soddisfatti di come stiano andando le cose nella scuola ad un anno dall’approvazione di questa sciagurata Riforma.
In ogni caso, più che la rassegnazione è emersa la determinazione di battersi, anche attraverso lo strumento referendario, per una scuola pubblica democratica, aperta e laica, in coerenza con i valori repubblicani e costituzionali.
Il mondo della scuola ha contrastato con determinazione le linee “culturali” della legge 107, fino allo sciopero straordinario del 5 maggio 2015.
Dal governo, tuttavia si è deciso di proseguire ad oltranza, senza alcun confronto con i soggetti sociali e le orgnaizzazioni sindacali.
La richiesta di referendum si è imposta, dunque, non solo come utile strumento per abrogare norme sbagliate, ma anche per riaprire un dibattito pubblico sul futuro dell’istruzione nel nostro paese, restituendo la parola a chi nelle scuole vive, ai cittadini, ai territori, alle famiglie, alle associazioni.
In questi mesi siamo stati nelle piazze, nelle scuole e tra i cittadini per discutere di quanto sia importante constratare la deriva autoritaria messa in atto con la legge 107/145. Il risultato conseguito in termini di firme ci conforta e ci sprona ad andare avanti.
Grazie a tutti quelli che ci hanno aiutato, i volontari, le RSU, gli studenti.
Grazie ai lavoratori dei Comuni, agli autenticatori, a quanti si sono messi a disposizione per consentire di raggiungere questo straordinario risultato, incrociamo le dita e aspettiamo il dato nazionale (occorrono 500 mila firme per arrivare al referendum, e l’obiettivo pare vicino).
Noi in ogni caso andremo avanti, in difesa della scuola pubblica, per garantire ai nostri studenti un’offerta formativa di qualità, al di fuori di logiche autoritarie ed antidemocratiche.
Segretaria Provinciale Flc Cgil Matera