Quali sono i trend e i cambiamenti in atto nel mercato del lavoro italiano agli inizi di questo 2018?
Il tasso di disoccupazione, diminuito con costanza nell’arco di tutto il 2017, si riporta alle soglie dei valori pre-crisi, dimostrando – almeno in parte – il successo delle politiche a favore del lavoro e, più in generale, il miglioramento della fiducia dei consumatori – che tornano a spendere – e delle imprese, tornate ad investire.
D’altro canto, sono tante le criticità insite nel mondo del lavoro tricolore che, nonostante i segnali positivi, continuano ad alimentare previsioni a tinte chiaro-scure per lo sviluppo dell’economia nazionale, dall’emergere di numeri inquietanti relativi ai lavoratori in nero (ben 3,3 milioni secondo le ultime stime) ad un nuovo boom dei contratti a tempo determinato, testimonianza diretta di una crescita dell’occupazione purtroppo ancora basata sul precariato.
A dispetto dei luoghi comuni, riprendendo una tendenza già vista nel corso degli ultimi anni, lo studio e la preparazione specialistica tornano evidentemente a pagare e a rappresentare forse il più importante asset personale per una carriera brillante.
La dimostrazione dei vantaggi offerti da un percorso di formazione avanzato emergono chiare quando si considera l’andamento della domanda per figure professionali di alto livello, come consulenti d’impresa, manager e dirigenti, profili da sempre associati a posizione remunerative, ma anche duramente colpiti, al pari di ogni altro lavoratore, durante gli anni della crisi.
Dal 2010 al 2015, le figure manageriali hanno visto ridursi di più del 10% il livello occupazionale in Italia, in ragione di un clima che, come è ben noto, non solo ha portato molte medie e grandi imprese al fallimento, ma ha in generale imposto tagli agli investimenti, anche per quanto riguarda le risorse umane.
É solo a partire dal 2016 che le associazioni di categoria hanno registrato un’inversione di tendenza, con una domanda di figure specialistiche nel settore business tornata timidamente a crescere dell’1%, mentre, quasi a sorpresa, per l’anno attualmente in corso le previsioni vedrebbero le figure manageriali tornare in testa alla classifica dei profili maggiormente richiesti dal mercato del lavoro.
L’aumento della domanda di professionisti capaci di calarsi all’interno delle più disparate realtà economiche, di studiare programmi di investimento e strategie operative tese al risanamento aziendale come pure all’espansione verso nuovi settori commerciali o modelli di business, si spiega tenendo conto degli sforzi portati avanti da sempre più aziende italiane per recuperare il terreno perso negli anni della crisi e agganciare il volano della ripresa internazionale e dall’avvento di quella “Quarta rivoluzione industriale” che promette di modificare profondamente il volto del mondo della produzione, grazie a nuove tecnologie, paradigmi e politiche d’impresa.
Che si tratti di profili junior oppure con già diversi anni di esperienza sulle spalle, il filo conduttore che unisce le richieste oggi avanzate dalle realtà produttive italiane – come pure dalle grandi aziende attive nel settore dei servizi – è quello di professionisti versatili, in possesso di competenze altamente specialistiche, capaci di destreggiarsi in ambienti in costante evoluzione e, soprattutto, forti di una capillare conoscenza delle dinamiche d’impresa e degli strumenti operativi indispensabili per un’immediata immissione in ruolo.
In sostanza, il valore e il fondamentale ruolo di una preparazione adeguata alle richieste del mercato del lavoro emergono chiaramente quando si considera il settore business.
Interessante sottolineare come l’Italia vanti un’offerta formativa particolarmente prestigiosa in questo ambito, sia quando si considera la posizione delle facoltà di economia degli atenei nazionali nelle classifiche che comparano la qualità delle università a livello mondiale, sia quando si analizzano la struttura e gli obiettivi dei master e dei corsi di specializzazione erogati dalle più accreditate Business School.
I master di specializzazione in amministrazione, finanza e controllo di gestione, in particolare, rappresentano sempre più spesso la scelta d’elezione sia per i neolaureati che desiderano coronare il proprio percorso di formazione acquisendo specifiche conoscenze settoriali, sia per quei professionisti che, nell’ambito dei programmi di formazione continua, decidono di investire nell’aggiornamento delle proprie competenze, mirando a passaggi di carriera e nuovi ruoli all’interno di una medesima realtà lavorativa oppure ad intraprendere un nuovo cammino reinventando la propria figura.
Il forte orientamento pratico è senza dubbio la caratteristica che maggiormente distingue il taglio dei moderni corsi di master nel settore business rispetto a modelli formativi più tradizionali, spesso basati esclusivamente sulle lezioni in aula.
I percorsi proposti dalle Business School prevedono in genere l’alternanza di lezioni di stampo teorico ad esercitazioni pratiche, nel corso delle qualigli studenti hanno modo di analizzare importanti case study, confrontandosi, di volta in volta, sulle strategie, i metodi di lavoro e gli strumenti da adottare per conseguire gli obiettivi stabiliti.