Una delibera con la quale “il Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Provincia di Potenza ha approvato uno schema di avviso pubblico per la ricerca di immobile in locazione da destinare ad archivio ed Uffici del Consorzio” è al centro di un’interrogazione che il capogruppo di Sel in Consiglio regionale, Giannino Romaniello, ha rivolto oggi al presidente della Giunta regionale. La delibera in questione è del 10 aprile 2014, ma solo pochi giorni fa – spiega Romaniello – quando il direttore generale del Consorzio ha convocato i dirigenti e i rappresentanti sindacali aziendali per discutere della sede degli Uffici Consortili e della dislocazione logistica del personale, si è avuta notizia dell’avviso pubblico “che per circa 7 mesi, periodo febbraio – settembre 2014, non è stato pubblicato sul sito istituzionale”.
La sede del Consorzio è di proprietà della Regione (che in precedenza, per aiutare il risanamento dell’ente, l’aveva acquistata riassegnandola in locazione allo stesso Consorzio), che “ha richiesto – si legge nel provvedimento – di acquisire parte del piano primo della sede degli Uffici Consortili, libera da cose e da persone”. Poi, a seguito di un verbale di ispezione da parte dell’Azienda sanitaria locale, “è emersa la necessità – si legge ancora nel provvedimento – di adeguare alle vigenti normative sulla sicurezza dei luoghi di lavoro, alcuni locali ubicati al piano primo, al secondo ed al sottotetto della sede consortile risultando quanto mai urgente ed indifferibile ricercare altri siti dove delocalizzare l’archivio consortile e parte degli Uffici, stante la mancanza di spazi idonei”.
Nell’interrogazione Romaniello chiede di conoscere “quali azioni s’intendono mettere in atto per evitare lo smembramento dell’Ente che, per sua natura e funzioni, è opportuno rimanga in una unica struttura immobiliare anche al fine di contenerne i costi di gestione visto il consistente impegno finanziario che la Regione, con la ultima legge approvata, sarà chiamata a sostenere”. Vuole inoltre sapere “se all’avanzata richiesta di autorizzazione a trasferire parte degli uffici consortili in strutture private che determinerebbero un ulteriore aggravio di costi, la Regione ha avanzato ipotesi di allocazioni in altre strutture di propria proprietà al fine di evitare ulteriori spese di fitto”.
Il capogruppo di Sel chiede inoltre al presidente della Regione “di conoscere il contenuto della nota con la quale la Regione Basilicata ha richiesto la disponibilità di acquisire parte del piano primo della sede degli Uffici Consortili, libera da cose e da persone; di sapere se corrisponde al vero che per circa due anni, a causa dei lavori eseguiti dalla Regione Basilicata al piano primo del Consorzi, due dipendenti sono stati costretti a lavorare in una stanza priva di porte e finestre e che, solo a seguito dell’intervento degli ispettori dell’Asl, il Consorzio ha provveduto a spostare gli stessi in locali idonei; di conoscere se il Consorzio ha provveduto ad eseguire i lavori prescritti dell’Asl e quindi a riutilizzare le strutture oggetto di prescrizioni; di conoscere se, oltre alla delibera n. 41/2014, il Consorzio ha prodotto altri atti inerenti la procedura di che trattasi: verbali di aggiudicazione, contratto di fitto ecc…”.