La situazione nello stabilimento Fca di Melfi è stata al centro dell’attivo dei delegati della Fim che si è tenuto questa mattina in videoconferenza. Occhi puntati sugli effetti della pandemia, che hanno generato come prevedibile un netto calo della produzione, ma anche sulle prospettive legate alla fusione col gruppo francese PSA. Intervenendo dalla sala multimediale della Cisl a Potenza il segretario nazionale della Fim, Ferdinando Uliano, ha illustrato i dati della produzione nei primi nove mesi del 2020 che segnano una flessione significativa del 26,7 per cento per l’intera galassia Fca. Il terzo trimestre si è chiuso con 462.424 autovetture e veicoli commerciali prodotti contro le 631.200 unità del 2019. A pesare sui livelli produttivi il blocco delle produzioni durante il lockdown e la flessione della domanda. La riduzione in termini di unità prodotte è stata maggiore per gli stabilimenti che erano in una fase di maggior carico produttivo.
Nella fabbrica di Melfi la flessione produttiva registrata nei primi nove mesi dell’anno è in linea con la media del gruppo (26,9%), eppure con oltre 147.355 vetture prodotte Melfi continua ad essere lo stabilimento che produce più autovetture tra tutti gli stabilimenti italiani. Naturalmente anche la fabbrica lucana ha risentito come altri del blocco della produzione, ma con la partenza produttiva della Jeep Compass si sono riscontrati effetti positivi sui volumi e sull’occupazione che nell’ultimo trimestre incideranno ancor di più. Dal 24 agosto lo stabilimento viaggia a pieno regime. La linea 1 lavora su Jeep Compass e Renegade con motorizzazione ibrida/elettrica, con 10 turni e l’effettuazione di alcuni sabati. Sull’altra linea di produzione vengono prodotte 500x e Jeep Renegade con motori tradizionali diesel e benzina e i turni effettuati sono 20 a settimana. In generale, nel Q3 la Fim Cisl ha registrato un rimbalzo produttivo negli stabilimenti italiani di Fca, rimbalzo che ha consentito di recuperare gli effetti negativi del primo semestre. La ripresa produttiva nel terzo trimestre è dovuta alla ripresa del mercato, anche grazie agli incentivi più corposi e strutturati messi in campo nel nostro paese e in molti paesi europei.
Per il segretario nazionale della Fim Cisl, Ferdinando Uliano, il terzo trimestre potrebbe colorare di speranza la parte finale di questo pessimo anno, ma bisogna capire il possibile impatto delle nuove misure che stanno varando molti paesi europei per arginare la seconda ondata del Covid-19. Al momento i segnali vanno verso un miglioramento della situazione produttiva. In molti stabilimenti non si utilizzano più gli ammortizzatori sociali e sta aumentando la turnistica. È per questo motivo che cogliamo positivamente la conferma di tutti i 5,5 miliardi di investimenti previsti nel piano industriale di Fca, ma nello stesso tempo sollecitiamo il gruppo ad accelerare i tempi degli investimenti previsti dal piano. L’implementazione porterà certamente risultati positivi. Riteniamo poi indispensabile aprire una discussione con il futuro gruppo Stellantis sul prossimo piano industriale che sicuramente verrà presentato a margine del compimento della fusione. Per noi è fondamentale puntare a mettere in sicurezza gli stabilimenti sia sul piano occupazionale che di sviluppo per il futuro”.
Per il segretario generale della Fim Cisl Basilicata, Gerardo Evangelista, “anche in questa difficile fase, in cui è complicato fare previsioni anche a brevissimo termine, il distretto automotive di Melfi si sta dimostrando uno dei pilastri dell’industria nazionale. Bene ha fatto il governo ad intervenire rapidamente con gli incentivi e mi auguro che da parte della classe dirigente nazionale e regionale ci sia maggiore attenzione anche in futuro per una realtà così importante. Ovviamente guardiamo con attenzione agli sviluppi della situazione sanitaria anche dentro le fabbriche perché la salute dei lavoratori viene prima di tutto. La gestione della salute e della sicurezza dentro Fca per noi è fondamentale. Il bilancio dei casi registrati tra i lavoratori di Fca è di 38 contagi di cui 19 guariti e 19 positivi. Bisogna urgentemente potenziare gli organici addetti al controllo, intensificare i test sierologici e i tamponi rapidi, fare controlli straordinari e investimenti sui servizi di autobus che dai vari centri della Basilicata e della Puglia vanno verso il polo industriale di Melfi”.
E della necessità di investire di più sulla sicurezza del lavoro e sui trasporti ha parlato anche il segretario generale della Cisl Basilicata, Enrico Gambardella, che ha rilanciato la proposta dei sindacati confederali di “istituire dei comitati territoriali della sicurezza costituiti dai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza delle varie aziende con l’obiettivo di monitorare e standardizzare i protocolli aziendali, non solo contro il coronavirus. Melfi può essere il laboratorio per ripensare radicalmente il modo di concepire e gestire la sicurezza nei luoghi di lavoro che oggi non è più limitata ai confini aziendali ma abbraccia il sistema territorio. Non a caso dove si registrano ancora carenze e dove gli esperti riscontrano i maggiori rischi di contrarre l’infezione è proprio nel sistema dei trasporti su cui si è investito poco e tardi, con gli esiti che oggi vediamo. Su questo punto rinnoviamo ancora una volta l’invito al governo regionale ad aprire il confronto con le parti sociali per varare un piano di rafforzamento del trasporto pubblico locale”.