La Coldiretti di Basilicata intende esprimere il vivo apprezzamento per il lavoro dell’Ufficio Repressione Frodi di Potenza svolto in sinergia con il Nucleo Carabinieri delle Politiche Agricole di Salerno, che ha portato nel Metapontino al sequestro di ben 15.000 quintali di mosto ottenuto da uva da tavola. Il mosto era stato introdotto in una cantina con documenti contraffatti.
La normativa di settore vieta l’utilizzo delle uve da mensa per la vinificazione, in quanto ciò comporta una scadente qualità delle produzioni vinicole nonché concorrenza sleale tra i produttori. Il problema è ulteriormente acuito dal fatto che negli ultimi giorni la richiesta di uva da tavola italiana è crollata, a causa dell’invasione di uve da Brasile, Spagna e Grecia nel mercato nazionale ed europeo. Tanto prodotto lucano è poi danneggiato dal maltempo delle scorse settimane, prodotto che deve essere tolto dal mercato per l’estrazione di succhi.
“Un plauso al grande lavoro che gli enti deputati al controllo delle produzioni fanno ogni giorno” ha affermato il Presidente Regionale della Coldiretti di Basilicata Piergiorgio Quarto. “E’ un importante segnale ai tanti nostri produttori onesti che da anni operano per il miglioramento qualitativo delle coltivazioni viticole e della trasformazione, in un comparto che rappresenta nel mondo una delle eccellenze del Made in Italy. Non possiamo permettere che il comportamento di pochi furbi discrediti l’intero comparto. Bisogna intensificare i controlli anche sulla provenienza delle uve, verificando l’indicazione obbligatoria dell’origine del prodotto in etichetta, per dar modo ai consumatori di fare scelte di acquisto consapevoli”.
Quasi un italiano su cinque, il 18%, è stato vittima, nel 2013, di una frode alimentare, un fenomeno in crescita che ha pesanti ricadute sia sulla salute che sulla filiera economico-produttiva agroalimentare, come denuncia il rapporto Coldiretti “Agromafie”, elaborato con Eurispes, e che fotografa i crimini alimentari nel nostro Paese.
Ott 30