La passione e le emozioni sono il filo rosso della “Settimana europea dei Parchi” che si svolgerà da domani 24 maggio al 2 giugno, con iniziative specifiche promosse dall’Ente Parco Nazionale Appennino Lucano. Il tema centrale è sintetizzato in un efficace slogan: “Il mio Parco. La mia Passione. La mia Storia”. Associazioni, enti gestori, organizzazioni, operatori turistici che operano nei parchi promuoveranno e organizzeranno momenti e attività per suscitare passioni, emozioni ed esperienze all’insegna del verde. Si rinnova, così, anche quest’anno l’iniziativa della Federazione Europea dei Parchi (EUROPARC) per ricordare il giorno in cui, nell’anno 1909, venne istituito in Svezia il primo parco europeo.
Per la Basilicata – sottolinea il Centro Studi Turistici Thalia – dopo la recente presentazione di “NaturArte” – le manifestazioni sono una nuova occasione per promuovere l’offerta di ospitalità e di vacanza “green” e innanzitutto tentare di colmare il “gap” con il resto dei Parchi nazionali. E’ il Rapporto Ecootour 2013 a delineare la graduatoria dei parchi più richiesti dai tour operator. Sul podio due conferme e una new entry: resta primo il Parco nazionale d’Abruzzo e resta secondo il Gran Paradiso, mentre al terzo posto il Parco dello Stelvio scalza le Cinque terre che diventano il quarto parco. Entra fra le destinazioni più richieste il Parco delle Dolomiti bellunesi, che fino allo scorso rilevamento era fuori dalle più ambite, mentre al sesto posto c’è il Parco del Pollino, seguito da Casentino, dalla Majella e dalla Sila. Cambiano le cose invece per i tour operator stranieri, che indicano maggio, giugno e settembre come i mesi più richiesti e una graduatoria che vede in testa le Cinque terre (erano in testa anche nel IX Rapporto), seguite dalle Dolomiti Bellunesi (erano seconde nel precedente rilevamento), dall’Arcipelago Toscano che guadagna una posizione facendo scendere l’Appennino Tosco-Emiliano, dal Vesuvio, dall’Abruzzo-Lazio-Molise, dal Gran Paradiso (tutti stabili).
Il Parco Appennino Lucano-Val d’Agri-Lagonegrese, ovviamente – evidenziano gli operatori del Thalia – risente innanzitutto della sua breve vita e quindi di una scarsa conoscenza tra gli amanti delle formule di turismo naturalista. I numeri degli ospiti sono significativi: circa 101mila tra presenze ed arrivi turistici, una permanenza media di 3,19 giorni ed un indice di utilizzo delle strutture ricettive pari a 17,4 presenze/giornate letto disponibili – secondo i dati del Rapporto Turismo Unioncamere 2012 – la Val d’Agri si prepara ad affrontare la nuova stagione. Sono in particolare gli operatori turistici, da tempo in Consorzio, con in prima fila l’Associazione dei direttori di Albergo (AdA), presieduta da Michele Tropiano, a sostenere , in stretta sinergia con Confcommercio-Confturismo e di intesa con l’Ente Parco Nazionale Val d’Agri-Appennino Lucano, la necessità di un programma di azioni a breve e medio termine. Si tratta – spiega Tropiano – di prendere atto della situazione di partenza: intanto una riduzione complessiva, rispetto al 2011, del 18,3% di presenze e del 10,7% di arrivi e di numeri decisamente insoddisfacenti per le presenze (meno di 5mila) e gli arrivi (appena 1.300) di stranieri. Il Rapporto Unioncamere conferma la tendenza che gli operatori turistici della Val d’Agri hanno registrato negli ultimi tre anni: sono i turisti delle regioni limitrofe i più “fidelizzati”, con il 20,5% di pugliesi e il 10,2% di campani ed è proprio da loro che lo scorso anno sono venute le “prime diserzioni” (-20% per i pugliesi e -10,9% per i campani). Incoraggiante l’incremento di turisti laziali (che rappresentano il 4,5% del totale e che fanno registrare una crescita del 17) e del centro-nord (complessivamente un quarto dei turisti italiani che soggiornano in Val d’Agri). Le carte da giocare per il riposizionamento del comprensorio nei mercati turistici italiano ed esteri sono nella diversificazione dell’offerta a partire dall’eco-turismo e dai beni culturali, artistici e storici e naturalmente dalla buona cucina.
Gli operatori, albergatori e ristoratori in primo luogo “incalzano” la Regione, l’Apt, la Provincia e i Comuni a fare la loro parte, pur in tempi di ristrettezze economiche. Un primo passo non da poco, tra l’altro a costo zero, è il coordinamento degli eventi (feste patronali, sagre, rievocazioni) dell’imminente estate ad evitare, come accade già da anni in Val d’Agri, l’accavallamento di eventi nello stesso fine settimana.
Per il presidente dell’ AdA “è necessario dare impulso al decollo di un settore che, altrimenti, corre davvero il rischio di subire un tracollo inevitabile con gravi ripercussioni sui livelli occupazionali, soprattutto in Basilicata e in Val d’Agri. Occorrono, a nostro parere, politiche idonee e interventi di alto profilo per battere la pesante crisi del comparto. Non bastano i normali canali e le scelte finora poste in essere”.
Mag 23