“Percorrere la Basilicata è diventato sempre più difficile. Le vie di comunicazione sono oramai un sogno con strade e ponti abbandonati dall’incuria, dell’incapacità gestionale e dalla corruzione del sistema politico regionale. Non passa giorno senza registrare incidenti: per fortuna non grave sulla sp4 Cavonica causato dal manto stradale immelmato, sulla provinciale per Stigliano un’automobilista finisce in un canale di scolo , causa nebbia e assenza segnaletiche sia orizzontali che verticali. L’elenco degli episodi è infinito, ultimi in ordine di tempo il tragico incidente sulla SS655 Bradanica con un giovane di Ferrandina morto e stesso giorno, una persona è morta e un’altra è rimasta ferita in un incidente stradale avvenuto sulla strada statale 658 Melfi – Potenza”.
E’ quanto denunciano i segretari dell’Ugl Basilicata, Giovanni Tancredi e Giuseppe Giordano per i quali, “ non esiste un paese lucano che non abbia un disagio stradale. Non è più possibile e tollerabile che si debbano sostenere queste incresciose situazioni, ci batteremo a viso aperto ,come da sempre facciamo, perché il perdurare stato di irregolarità stradale penalizza i lavoratori e tutti i cittadini che giornalmente percorrono le nostre strade. Ci rivolgiamo a tutta la classe politica dirigente regionale e nazionale Lucana – proseguono i segretari UGL – affinché diano risposte operative ai fabbisogni dei cittadini. Strada statale Potenza –Melfi , Bradanica, Basentana, Cavonica : tutta la Basilicata, è interessata da un sistema stradale ch’è a dir poco pietoso e giornalmente si registra un bollettino da guerra: morti e feriti. La strade sono divenute ormai un ‘colabrodo’: insicurezza e pericolosità sul viadotto ‘Molino’ al km 4, cantieri sul viadotto ‘Calciano 2’ crollato da due anni e lì è tutto come prima, con mezzi pesanti che attraversano una striscia d’asfalto larga 4 metri, anomalie di percorrenza su tutta la ‘407’ e la ‘E847’. Nei tratti che percorrono la regione Basilicata nonostante, le decine di milioni di euro dei fondi Fesr investiti negli ultimi anni, le strade si immelmano e cedono dopo pochi anni dalla realizzazione ed oramai da anni l’Ugl denuncia la situazione di degrado e di pericolo. Perché non si vuole indagare sulle responsabilità dei tecnici e degli amministratori che dovevano e devono controllare, manutenere, aggiustare? Perché non si applica nessun peso di responsabilità nel vedere se esisterebbero risparmi dal sapore “tangentizio” sulla qualità dei materiali utilizzati nei lavori pubblici? L’Ugl e i cittadini lucani attendono delle risposte” – continuano Giordano e Tancredi. “Per non parlarne delle strade provinciali che ad ogni evento atmosferico diventano mulattiere: la Ginestra –Barile con tratti dove vi è del terriccio che ostruisce il normale deflusso delle acque nelle cunette laterali: l’acqua purtroppo si riversa sull’asfalto, anche per alcune centinaia di metri, rendendo il manto stradale pericoloso che tra l’altro, non è dei migliori ed ha già procurato nei giorni scorsi diversi incidenti. E nessuno fa niente, è incredibile! Sono sufficienti poche ore di intervento ‘manuale’, anche di poche persone, per rimuovere il terriccio e rendendo più sicura l’arteria. Sp 4: frana ancora la strada. Lavori infiniti e pericolo per gli automobilisti. Lavori fermi dallo scorso inverno, la strada ha ceduto, disagi evidenti: la strada, che soffre di annosi problemi relativi a smottamenti e dissesti idrogeologici, collega San Severino Lucano a Viggianello. I lavori di riqualificazione dell’arteria, finanziati per un importo di 10 milioni e 710 mila euro nell’ambito dell’intesa Regione Basilicata – Provincia di Potenza del novembre 2009, sono ripresi con la sistemazione di tre importanti frane presenti sulla strada, nei territori di San Severino Lucano e Viggianello, che determinano rilevanti difficoltà nell’ordinario transito veicolare. Secondo un comunicato diffuso un mese fa dalla Provincia di Potenza, il completamento degli interventi programmati prevedeva ancora l’esecuzione del 50% circa delle opere progettate ed appaltate. Quel 50%, – aggiungono Tancredi e Giordano -, a parere dell’Ugl è destinato ad aumentare perché il dissesto è evidente e il maltempo continua. Cosa sta succedendo, cosa stanno facendo i politici lucani per salvarci dall’isolamento? Basta percorrere la ‘neo-Cavonica’ per averne un’altra idea. Il suo costo si aggira intono ai 19 milioni di euro, trent’anni per costruirla, tra progettazione e realizzazione. Risultato? Tratti stradali con le canalette della Cavonica già completamente intasate di fango e ad ogni pioggia la melma sulla strada aumenta fino a creare una condizione pericolosissima di percorribilità. E i parlamentari lucani che fanno? Dobbiamo aspettare che ci scappi il morto per avere risposte? Sullo sfondo, in sintesi, emerge scarsa attenzione e negligenza da parte degli enti pubblici preposti. Le coscienze si svegliano solo quando qualche malcapitato ci lascia la vita. Con buona pace di tanti fondi pubblici spesi senza criterio. Ma riflette in pieno i limiti nella gestione pubblica della viabilità dove nei casi specifici i soldi c’erano. Ed erano pure tanti. Come sono stati impiegati? Se una strada mostra vistosi difetti, a maggior ragione se dopo appena pochi mesi dall’apertura, qualcuno se ne dovrebbe assumere la responsabilità? Oltre al chiaro rischio per gli automobilisti – concludono Giordano e Tancredi -, per l’Ugl è utile rimarcarlo, c’è una questione erariale. Da affidare al controllo della Corte dei Conti. Si tratta di soldi che, oltre ad essere stati spesi male, gravano sulla tasca di tutti”.