A seguito delle dimissioni del Presidente Nazionale SIULM, Salvatore Rullo riceviamo e pubblichiamo la nota del segretario regionale SIULM Antonio Pagano.
Ho conosciuto il Presidente Rullo in un momento della mia esperienza sindacale (inizialmente con UNARMA) particolarmente difficile e complicata. In lui, ho subito riscontrato i tratti dell’uomo onesto, trasparente, leale, preparato e, soprattutto,con una grande visionedell’universo sindacale militare. Tutte caratteristiche non certamente scontate nel deprimente panorama attuale. Se, nel prossimo futuro, le associazioni militari a carattere sindacale riusciranno ad ottenere un’effettiva agibilità e potranno concretamente difenderei tanti lavoratori in divisa, lo si dovrà anche alla sua capacità di aver individuato, durante gli anni di duro impegno sindacale, temi importanti per i quali era necessario lottare con sacrificio e coerenza piuttosto che con roboanti (quanto inutili) discorsi autoreferenziali. Il Presidente Rullo ha svolto il suo ruolo lavorando in silenzio, con equilibrio e determinazione, sempre a schiena dritta. Ha avuto il merito di intraprendere, con un sindacato “povero” dal punto di vista economico, battaglie importanti e coraggiose. L’articolata ed innovativa sentenza del 5 giugno 2021, emessa dal Giudice del Lavoro di Potenza, che ha condannato il Ministero della Difesa e l’Arma dei Carabinieri per condotte “persecutorie ed antisindacali”, è la prova evidente della sua eccezionale lungimiranza. Una sentenza disattesa dai soccombenti (nonostante fosse immediatamente esecutiva) e che ha costretto il SIULM ad una scelta tanto delicata quanto sofferta, ma necessaria. Ed ancora una volta il Presidente Rullo ha dato prova dirigore e coraggio depositando, tramite il legale del sindacato, una denuncia alla Procura della Repubblica di Potenza per violazione dell’art. 650 del codice penale da parte dell’amministrazione militare. Non si è arreso nemmeno quando la sentenza è stata opposta dal Ministero della Difesa e dal Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri ed il Giudice del Lavoro del capoluogo lucano (diverso dal primo) ha dichiarato l’incompetenza giurisdizionale. Non ha lasciato perdere, non ha detto “ora basta”, non si è girato dall’altro lato, non ha “abbandonato”, non ha cercato scuse o sotterfugi per sottrarsi al proprio dovere. No! Ha deciso, in maniera democratica e collegiale, di proseguire nella lotta legale depositando un ricorso in opposizione presso la Corte d’Appello di Potenza (prima udienza 10 marzo 2022). L’ultimo regalo di un sindacalista illuminato e capace alle generazioni future.
Questo è l’uomo che ho avuto l’onore di conoscere.
Sono fiero di aver condiviso un pezzetto di strada insieme a te per la conquista dei diritti e delle libertà sindacali delle donne e degli uomini con le stellette.
Ti ringrazio di vero cuore, anche a nome degli iscritti della Regione Basilicata, Sicilia e Campania che mi onoro di rappresentare.
Ora il cammino sarà certamente più duro.
Ti auguro ogni bene e fortuna!