Siamo tutte scimmie. Si è svolto nel pomeriggio in piazza Vittorio Veneto nei pressi della Prefettura di Matera il sit-in organizzato dalle segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil rappresentati da Eustachio Nicoletti, Bruno Di Cuia e Vincenzo Tortorelli e dei sindacati di categoria Flai Cgil, Fai Cisl e Uila UIl per denunciare la gravità della situazione emersa dagli arresti e sequestri delle aziende agricole del Metapontino coinvolte nella maxi operazione contro il caporalato e sollecitare la Regione Basilicata a uscire dall’immobilismo sui problemi dell’accoglienza e integrazione dei braccianti agricoli stranieri.
Al’incontro ha partecipato anche l’Arcivescovo della Diocesi di Matera-Irsina Monsignor Pino Caiazzo.
In occasione del sit-in è stato presentato l’appello sottoscritto dalle organizzazioni sindacali, associazioni di categoria e del terzo settore con l’intento di raccogliere ulteriori adesioni. Hanno già aderito Anpi Basilicata, Libera Contro le Mafie – Basilicata, Associazione Loe, Cooperativa Polis di Bernalda, Collettivo donne, Associazione Amici della Biblioteca Tommaso Stigliani, Associazione Uisp Basilicata, Associazione Ecos Matera, Teatro dei Sassi, Arci Ferrandina, Cooperativa Mimosa di Grassano.
“Quanto avvenuto – è stato ribadito durante la manifestazione dai sindacati – rappresenta l’ennesima riprova della gravità del fenomeno di sfruttamento dei braccianti agricoli nel Metapontino che, solo un’azione capillare e preventiva sul territorio da parte delle istituzioni, potrebbe debellarlo. Per questo, è necessario che la Regione Basilicata prenda atto delle denunce avanzate dal sindacato confederale e dalle associazioni di categorie circa la presenza dei migranti stagionali in alloggi di fortuna e delle continue sollecitazioni a pubblicare il prima possibile i bandi per la gestione dei centri di accoglienza nel Metapontino. Un passaggio imprescindibile sia per garantire i livelli essenziale di condizioni igienico sanitarie, sia per consentire il reclutamento della manodopera straniera tramite i Centri per l’impiego e assicurare il trasporto dei braccianti dai centri ai campi in piena regolarità, condizione vincolante per eliminare il meccanismo subdolo su cui fa leva il caporalato. Azioni queste indispensabili per mettere fine a questa piaga sociale che in questo particolare momento di crisi, oltre a danneggiare i diritti e la dignità dei lavoratori coinvolti, danneggia quelle aziende agricole che agiscono nel rispetto delle norme.
La Regione Basilicata sblocchi l’inerzia progettuale e operativa sull’accoglienza dei migranti e attivi misure e interventi specifici”.
La fotogallery del sit-in di protesta (foto www.SassiLive.it)