L’eccezionale aumento delle temperature registrato ad inizio stagione ha inasprito gli effetti della siccità, che sembra ormai non volere abbandonare l’annata agraria 2024. In tutto il materano l’avversità climatica sta infliggendo al settore primario sofferenze drammatiche. A lanciare l’allarme è la federazione provinciale di Matera della Coldiretti. “Le aziende sono costrette a fare i conti con una campagna cerealicola e foraggera misera, che mette a dura prova anche il settore degli allevamenti animali” afferma il presidente provinciale Pietro Bitonti. “Allo stesso tempo il progredire dell’emergenza idrica, accelerata notevolmente da ritardi e ostruzioni burocratiche che hanno poi condotto a fin troppo rigorose limitazioni dell’assegnazione di risorsa idrica per gli usi irrigui, sta mettendo in ginocchio l’economia del metapontino, dove nel lavoro di oltre 5 mila imprese si concentrano i tre quarti della produzione ortofrutticola regionale. Sulle colture – aggiunge Bitonti – si registrano infatti ingenti danni, talvolta talmente gravi da costringere alcuni agricoltori a ritenere ormai prioritario il mantenimento degli impianti produttivi, soprattutto nel timore che le suddette restrizioni continuino ad essere imposte sulla base di un atteggiamento prudenziale che in questo momento non aiuta affatto”. In altri termini, uno scenario angoscioso a cui si aggiunge la mancata costituzione della Giunta regionale che avrebbe garantito una interlocuzione politica più diretta con le istituzioni. In tale contesto di crisi, resta in piedi quanto già ribadito in precedenti occasioni, e proposto dalla Coldiretti in occasione dal Tavolo verde dello scorso 16 maggio, di cui il prossimo governo regionale raccoglierà il testimone. “E’ necessario avviare le procedure per il riconoscimento dello stato di calamità in ragione della siccità ormai perdurante dal mese di giugno 2023 – evidenzia il direttore provinciale, Vincenzo Ruggieri – in modo da approntare interventi, anche a carattere straordinario, che favoriscano la ripresa dell’attività produttiva delle aziende che in molti casi, già in questo momento, hanno urgente bisogno del sostegno economico da parte delle istituzioni”.
Giu 26