Occorre una revisione profonda dalla normativa esistente, che sappia coniugare l’effettività delle tutele per i lavoratori e lo snellimento degli adempimenti burocratici per le imprese. Si tratta di avviare quindi una nuova stagione di riforme che abbia al centro prevenzione, informazione, formazione e semplificazione amministrativa. Così Confcommercio Imprese Italia su un tema sempre più urgente da affrontare anche per le nostre piccole e medie imprese di ogni attività.
“Le misure più urgenti che le imprese si attendono – spiega Confcommercio in occasione dell’incontro al Ministero del Lavoro su salute e sicurezza sui luoghi di lavoro – riguardano lo snellimento degli adempimenti generali e delle disposizioni sulla formazione e l’informazione per le attività a basso rischio e le prestazioni di breve durata, l’eliminazione delle procedure burocratiche legate alla data certa, la consultazione dei lavoratori per le imprese con un numero minimo dei dipendenti, il coordinamento e la riorganizzazione dei controlli. Vanno inoltre unificati, e focalizzati soprattutto su attività di prevenzione, i vari enti che, a diverso titolo, si occupano di sicurezza sul lavoro. Centrale, in questa prospettiva, sarà anche la revisione dell’apparato sanzionatorio che è, ancora oggi, inutilmente repressivo e punitivo e, soprattutto, non collegato ad una chiara finalità preventiva”.
Per Confcommercio le scelte di fondo devono essere: la graduazione delle tutele rispetto all’evoluzione del mondo del lavoro e alla presenza di oggettivi e misurabili indici di rischio infortunistico; la semplificazione e la chiarezza delle norme e delle procedure e l’univocità delle interpretazioni; un approccio consulenziale delle pubbliche amministrazioni; lo sviluppo di “best practices”; la rinuncia al primato dell’azione repressiva e della sanzione penale, da ricondurre al rango effettivo di estrema “ratio”; l’eliminazione di competenze istituzionali sovrapposte e confliggenti.
Baricentro dell’opera di revisione normativa dovrà essere, infine, la necessità di promuovere un’armonizzazione tra la legislazione europea e quella nazionale, evitando, per il futuro, la pratica oggi usuale di introdurre procedure più complesse ed articolate rispetto a quelle previste – quale livello minimo da garantire – dalle fonti comunitarie.
“Per gli imprenditori – afferma Fausto De Mare, presidente Confcommercio Potenza – è sempre più difficile orientarsi nei meandri di fonti normative europee, nazionali e regionali spesso difficili da comprendere e ancora di più da applicare. E questa difficoltà lascia ampi margini ad una interpretazione discrezionale delle leggi, che rende anche i controlli difficilmente comparabili di territorio in territorio. Ecco perché nasce l’esigenza di un confronto diretto con i funzionari di Aziende Sanitarie e Ispettorato del Lavoro: i nostri operatori hanno bisogno di chiarezza. Si pensi solo che, nel corso degli anni, la normativa di riferimento dei pubblici esercizi è divenuta sempre più ampia e complessa. L’obiettivo è giusto e condivisibile: assicurare la massima tranquillità ai consumatori. “Siamo convinti – ha dichiarato Donatella Prampolini, vicepresidente Confcommercio con delega al lavoro – che il sistema di tutela della salute e sicurezza sul lavoro non debba basarsi su una logica di mera repressione, insufficiente e spesso inutile, e debba essere invece improntato alla diversa logica del sostegno e supporto verso i soggetti della prevenzione (lavoratori e imprese)”.