Mercoledì 31 luglio, su iniziativa di Fp Cgil e Silp Cgil i lavoratori della Polizia di Stato scenderanno in piazza per sollecitare il rinnovo del contratto nazionale di lavoro.
Nonostante siano trascorsi quasi due anni dall’insediamento dell’attuale Governo e nonostante i proclami di vicinanza dello stesso agli operatori del Comparto sicurezza e difesa, nei fatti le risposte alle istanze di lavoratrici e lavoratori del settore giacciono inascoltate.
Gli stanziamenti previsti nella legge di bilancio per il rinnovo del contratto di lavoro (scaduto dal primo gennaio 2022) – così come denunciato dal primo momento da parte del sindacato di polizia SILP CGIL e dalla FP CGIL – sono assolutamente insufficienti per restituire ai lavoratori del Comparto sicurezza e difesa una retribuzione adeguata, ormai schiacciata dal peso dell’inflazione.
Ebbene, nonostante le continue contestazioni da parte del sindacato di polizia SILP CGIL e Fp CGIL e le critiche sollevate anche dai sindacati dei militari, il Governo continua a mostrarsi sordo alle istanze legittime di chi è chiamato a garantire la sicurezza e difesa dei cittadini.
Così, in una nota, Francesco Mobilio Segretario Generale Regionale del Silp Cgil della Basilicata e della provincia di Potenza, chiede con forza al Governo: “garanzie di risorse economiche per un contratto dignitoso che permetta il recupero del potere d’acquisto per le donne e gli uomini in divisa; un piano straordinario di assunzioni per aumentare gli organici del personale operante nei molteplici servizi di sicurezza svolti dalle forze di polizia e militari; miglioramento delle condizioni di lavoro e di vita per contrastare il preoccupante fenomeno dei suicidi tra i lavoratori; garanzia di una pensione dignitosa e attivazione della previdenza complementare per garantire un futuro sicuro ai lavoratori”.
In media, lo stipendio di un poliziotto si aggira sui 1600 lordi al mese. Dopo tre anni di inflazione cumulata al +17%, denuncia il sindacato Silp-Cgil, l’aumento che il governo si appresta a riconoscere al comparto si limita al +5,7%. Questo significa che, facendo due conti, ogni poliziotto subirà, ogni mese, una perdita del potere d’acquisto pari a 181 euro in media.
Per questo motivo, il Sindacato di Polizia SILP CGIL e FP CGIL annunciano che sarà organizzata una manifestazione presso Piazza della Capranica a Roma il 31 luglio 2024 dalle ore 10.00 alla presenza del segretario generale Cgil Maurizio Landini.
Accanto ai temi nazionali, quali contratto scaduto e pensioni “da fame”, il Silp CGIL Basilicata a Potenza e nella Provincia di Matera denuncia ulteriori criticità.
La Questura di Potenza è stata elevata da fascia “B” a fascia “A” – dice Francesco Il Segretario Generale Regionale della Basilicata e di Potenza – ma continua ad avere, in termini numerici, un personale da fascia “C”. Inoltre la Questura di Potenza, soffre da tempo l’assenza di un quadro dirigenziale completo, con la mancanza di almeno quattro dirigenti e del medico della Polizia. Una situazione che costringe i dirigenti presenti ad assumere doppi e tripli incarichi senza la previsione di maggiori riconoscimenti. Tutte le articolazioni della Questura registrano un sovraccarico di lavoro sia nel campo investigativo sia nel settore burocratico. Tutto ciò si riflette sull’operatività: le volanti riescono con difficoltà ad assicurare il controllo del territorio pur non avendo da anni un capo ufficio, che incomprensibilmente – spiega Mobilio – si preferì trasferire ad un ufficio burocratico senza prevederne la sostituzione, addossando ad altro dirigente già a capo di altro ufficio. La Squadra Mobile nell’arco di un anno ha perso dieci poliziotti, riducendo al minimo storico l’organico, e la Digos è a ranghi ridotti da molti anni, con una grave ricaduta sulle potenzialità investigative, pressive e di prevenzione dei reati. Anche dal punto di vista strutturale la sede della Questura di Potenza è vetusta e inadeguata a garantire la sicurezza dei poliziotti e degli utenti, essendo priva, tra l’altro, delle caratteristiche antisismiche. Lavorare al suo interno – come sottolinea Mobilio – è disagevole. Basti pensare che la struttura, in alcuni punti è priva di pareti e si regge su un’impalcatura di ferro. Che diventa rovente d’estate irradiando calore insopportabile al suo interno, che destino amara per gli agenti impiegati in quella struttura: pochi, stressati dal carico di lavoro eccessivo e “arrostiti”.
Mentre nella Provincia di Matera il quadro non cambia, ci troviamo in una situazione difficile – così ha esordito il Segretario Generale Provinciale del Silp CGIL di Matera – poiché la situazione della Questura di Matera e delle sue Articolazioni, coincide con un particolare momento di carenze di organico complessivo che, non garantiscono, di poter rispondere alle generali esigenze di controllo del territorio. Gravi difficoltà operative gravano su i presidi della Polizia di Stato presenti nella provincia di Matera, i cui organici risicati sono insufficienti ad assolvere al meglio i compiti istituzionali ad essi demandati, con ricadute sulle condizioni di vita e di lavoro del personale e del controllo del territorio. E’ da tempo che denunciamo questa situazione, già dal 18 dicembre 2023, richieste che abbiamo presentato formalmente al Dipartimento della P.S ed al Prefetto di Matera, purtroppo ad oggi registriamo l’assenza di interventi risolutivi da parte delle Istituzioni locali e nazionali. La Sezione della Polizia Stradale di Matera, con le due nuove unità assegnate di recente, continua ad essere sprovvista di un così alto numero di operatori per poter effettuare il controllo del territorio delle arterie stradali assegnate, è giunta a impiegare tra l’altro, in maniera in propria, appartenenti al ruolo degli ispettori a svolgere compiti di piantone/vigilanza caserma e operatore sala radio. La nostra richiesta/proposta, a nostro avviso strategica, di elevare il Distaccamento della Polizia Stradale di Policoro a Sottosezione ordinaria Polizia Stradale ovvero un presidio più importante per il quale sarebbe previsto un numero più alto di operatori, consentirebbe di presidiare al meglio le strade della Provincia di Matera e, al contempo di alleviare gli eccessi carichi di lavoro del personale della Polizia Stradale e dei Comm.ti di P.S. di Pisticci e Policoro. Con tale soluzione non ci sarebbe più bisogno che le volanti della Questura e dei Commissariati distaccati P.S. di Policoro e Pisticci debbano interrompere il controllo del territorio per eseguire la rilevazione degli incidenti stradali, in supplenza della specialità.
Non bastano più le promesse servono risorse, in primis quelle umane, considerati gli ultimi avvenimenti, dove a causa di due incidenti stradali avvenuti sulle statali ricadenti nel territorio dei due Comm.ti di P.S. di Pisticci e Policoro, a causa dell’assenza della Polizia Stradale, le due volanti dei rispettivi Comm.ti di P.S. abbiano dovuto rilevare i due incidenti ed interrompere il controllo del territorio, lasciando scoperto un territorio che in questo periodo, causa dell’altissima presenza di turisti, triplica gli abitanti e contestualmente necessità di più presenza di operatori di Polizia.
Il Comm.to di P.S. di Policoro necessita di un progetto nel quale l’Amministrazione oltre ad inviare nuove unità, faccia rientrare la cittadina Jonica nei piani dei rinforzi estivi, al pari delle numerose cittadine turistiche che attualmente godono, nel periodo estivo di più operatori di Polizia grazie ai piani di rinforzo predisposti in tal senso dal Dipartimento della P.S..
Ricorda – Francesco De Fina Segretario generale provinciale del Silp Cgil di Matera – che i Commissariati distaccati di Pubblica Sicurezza, sono stati istituiti tra l’altro per rafforzare la presenza dello Stato e la lotta alla criminalità organizzata e diffusa, se la loro presenza sul territorio viene meno, poiché la volante è impegnata per rilevare i sinistri stradali, a rischio vi è la sicurezza della comunità e contestualmente vengono meno i servizi ai cittadini.
“Il Governo, si vanta e si dichiara vicino alle forze dell’ordine e alle forze armate- affermano Mobilio e De Fina- ma dimostra di essere sordo alle legittime richieste avanzate dai lavoratori: salario equo, diritti tutelati, previdenza protetta, tutela della salute e della sicurezza sul lavoro per la dignità di ogni operatore.
Chiediamo una svolta con risposte adeguate alle legittime rivendicazioni avanzate, che i presidi di mercoledì intendono evidenziarlo anche di fronte all’opinione pubblica”.
Per la sicurezza servono fatti non slogan.
Lug 30