Pietro Simonetti, presidente Coordinamento Politiche Migranti e Rifugiati della Regione Basilicata: 15 milioni dall’Unione Europea alla Basilicata per sviluppo, inclusione, lavoro ai giovani lucani e lotta al caporalato per il triennio 2018-2020. Per un futuro senza i nuovi schiavi e lavoro buono”. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
“l’Europa destina oltre 15 milioni di euro alla Basilicata per tre anni per la lotta al caporalato e contro lo sfruttamento dei lavoratori .Sono previsti anche interventi per l’occupazione dei giovani lucani, l’inclusione dei migranti, il recupero dei beni demaniali e pubblici, anche per l’agricoltura sociale, per le attivita’produttive, servizi, le attivita’culturali.
I finanziamenti sono indirizzati anche con progetti specifici alle attivita’ culturali e di formazione professionale per gli antichi mestieri e per le nuove professioni oltre al sostegno del sistema scolastisco, con azioni mirati anche per i giovani lucani, anche emigrati, e per la conoscenza della lingue a partire da quella italiana e della cultura civica.
Le risorse sono state programmate dal Tavolo Regionale Anticaporalato, presieduto dal Prefetto di Potenza, e dalla Regione con Lab, Alsia, Enti Locali, Ufficio Regionale Scolastico, Asl, Parti Sociali e del Volontariato. A livello nazionale sono stati proposti e definiti con Ministeri Interno e Lavoro,Commissione Europea, mediante bandi e protocolli.
Gli ultimi finanziamenti, in ordine di tempo, su misure proposte dal Coordinamento, sono stati assegnati nei giorni scorsi dai Ministeri Interno e Lavoro.
Sono i progetti “Impact”, “Prima”, “Minori non accompagnati”, “Lim” e”Sostegno al sistema socio sanitario” :complessivamente 12 progetti.
Si tratta di interventi che coinvolgono migranti e giovani lucani per la formazione, l’assistenza socio sanitaria ed il lavoro
in continuita’con quelli in corso decisi nel 2017 dal Ministro Minniti.
La platea progettuale e composta dalla Regione Basilicata con Puglia, Calabria, Campania e Sicilia, prevede iniziative con il progetto”Su. Pre. Me”, Sud protagonista per superare le emergenze, per liberare, prioritariamente, dalla schiavitu’circa 18.000 lavoratori rinchiusi e gestiti dai” caporali “e dalla criminalita’organizzata nei ghetti e nelle case diroccate, con l’erogazione di tutti servizi di accoglienza,trasporto e tutela del lavoro e Pon Inclusione.
I finanziamenti sono della U. E. con misure dei fondi Fami Emergenziale, Pon Legalita’ ed Inclusione,Fami nazionale.
La Basilicata e ‘coinvolta con gli interventi 2019/20 per l’accoglienza in tutta la regione,con nuovi centri per stagionali, attivita formative, occupazione, sostegno al sistema scolastico.rafforzamento Centri Impiego e degli organici dei Comuni interessati e per le attivita’ispettive e di controllo del territorio.
La UE mette a disposizione queste risorse perche’ in Basilicata sono residenti circa 24 mila migranti, di cui circa 2. 900 giovani iscritti nel sistema scolastico, 44 mila lavoratori migranti occupati nei comparti agro alimentare, edilizia e lavoro di cura, anche in mobilita giornaliera da altre Regioni.
Per quanto riguarda i richiedenti asilo:negli ultimi tre anni sono transitati in Basilicata circa 5000 migranti.
Attualmente, anche per la riduzione degli sbarchi, a partire da da luglio 2017,sono ospitati circa 2200 persone(160minori non accompagnati) . Nel 2017 erano oltre 3000.
Nel sistema di accoglienza regionale nel 2017 i giovani lucani occupati erano 750,i comuni candidate ad ospitare oltre 70,le strutture 120,in grade parte di piccole dimensione:ecco l’accoglienza diffusa.
Per quanto concerne l’accoglienza dei lavoratori stagionale nell’area Bradano, Metapontino, Area sud, il Ministero del lavoro, in attuazione del Protocollo Nazionale, ha comunicato ufficialmente l’erogazione di finanziamenti per il prossimo biennio con fondi Ue.
Siamo in attesa della legge di variazione di bilancio della Regione per aprire il campo per stagionali di Palazzo per la campagna del pomodoro in continuita’ con gli ultimi quattro anni.
Ecco il bilancio :4500 assunti regolarmente, 1600 migrati ospitati nei centri temporanei, circa 350 migranti visitati e curati dall’ambulatorio dedicato Asp, dei quali 109 nel 2017,quattrocento lavoratori hanno utilizzato il trasporto a navetta l’anno scorso con finanziamento dei datori di lavoro e delle organizzazioni sindacali, primo caso sperimentale nel nostro Paese.
Un futuro diverso senza nuovi schiavi, di lavoro buono e’ possibile. Il futuro e ‘gia’ cominciato.”