Pietro Simonetti, rappresentante del Coordinamento Politiche Migranti della Regione Basilicata: “Inclusione migranti e lavoro per i giovani lucani”.
Quando si passa dalla solidarietà al riconoscimento del contributo alle attività produttive, ai servizi al Pil.
“La prossima consegna degli attestati da parte del Comune di Potenza ai primi sessanta migranti, dei complessivi 240 che saranno utilizzati dall’Acta per le attività di tutela ambientale, è un primo segno di riconoscimento formale a quanti, lavorando gratis per la comunità, hanno concretamente dimostrato il contrario di quanto raccontato, dall’industria della disinformazione e della paura che ha presentato i migranti come nulla facenti da respingere.
L’esperienza di Potenza e di Comuni come Irsina, Latronico, Tito, Acerenza, Matera, Ferrandina, S. Chirico Raparo, Rionero, Ripacandida, San Arcangelo, Nuova Siri, Scanzano, Brienza, Satriano e tanti altri testimoniano che l’inclusione va avanti.
Con le Prefetture di Potenza e Matera, Anci, e i componenti del Tavolo regionale di coordinamento oltre a quello Anticaporalato, la Regione Basilicata è impegnata a sostenere l’inclusione con le attività formative e la tutela dei lavoratori, specialmente in agricoltura dove ormai è prevalente la forza lavoro migrante.
Nel 2017 hanno lavorato in Basilicata oltre 44mila migranti in agricoltura a fronte di circa 23mila residenti di origine straniera. Oltre 20mila lavoratrici e lavoratori anche comunitari hanno lavorato in mobilità da altri territori anche nel lavoro di cura e in edilizia. 750 giovani lucani sono occupati attualmente nel sistema di accoglienza che vede presenti circa 2500 richiedenti. Sono 80 i Comuni che si sono offerti di ospitare e 120 le strutture di accoglienza, di cui solo 20 di tipo non residenziale, quindi 8 sotto le 90 unita ospitate. Tutte le altre sono appartamenti sfitti riutilizzati. Prosegue anche la lotta contro il caporalato con le iniziative in corso per la definizione con la Comunità Europea del progetto “Suprime” sostenuto da cinque Regioni del Sud, oltre all’utilizzo dei Fondi Pon Legalita e Fami.”