La Fit Cisl Basilicata in una nota denuncia al Ministero dell’Interno la decisione del Prefetto di Potenza Annunziato Vardè di non convocare i sindacati al tavolo per il coordinamento della mobilità scolastica. Di seguito la nota integrale.
Non ci sembra possibile quanto sta accedendo, è fuori da qualsiasi logica di gestione oculata del bene pubblico che ha riflessi sui lavoratori e sulla mobilità regionale ed extra regionale.
Continuano le riunioni del tavolo di coordinamento presso la Prefettura di Potenza alla presenza degli organi istituzionali e aziendali del Cotrab e gli unici clamorosamente assenti sono i rappresentanti dei lavoratori, un fatto che oseremmo posizionare a prima del 20 settembre 1970, quando Gino Giugni raccolse le richieste del mondo del lavoro per definire lo Statuto dei Lavoratori, divenuto poi legge ancora vigente. In Basilicata invece qualcuno vorrebbe cancellare un modus operandi che si richiama al confronto democratico e non all’assolutismo decisionale.
Sono state due le riunioni fatte quella del 7 e del 12 dicembre, e dai comunicati di evince chiaramente la volontaria esclusione delle organizzazioni sindacali dal tavolo a differenza del Governo Nazionale che nell’accordo tra il Presidente del Consiglio dei Ministri Conte e le Segreterie Generali Confederali si era concordato un percorso concertativo per le soluzioni da adottare per fare fronte alla recrudescenza della Pandemia da Covid-19.
C’è da immaginare – prosegue il comunicato – che il comportamento difforme del Governo Regionale è mosso da un evidente infastidimento del manovratore, che non vuole confrontarsi e ribadiamo democraticamente, circa le soluzioni da adottare e che ricadono sui lavoratori, probabilmente immagina che non convocando le segreterie confederali e benché meno quelle di categoria si possa raggiungere facilmente un accordo che poi si dirama e magari tutti lo devono accettare come quell’aberrante Piano di Bacino Regionale.
Per quanto ci riguarda – sottolinea la Segreteria della FIT-CISL – non ci sembra che tra le righe degli ultimi DPCM si sia cancellata la presenza e la rappresentanza delle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentativamente sul territorio nazionale, così come ci sembra di leggere che non è stata neppure cancellata la necessità del confronto sindacale quando gli argomenti che sono all’ordine del giorno coinvolgono il territorio di riferimento e le materie che riguardano il lavoro e la sua organizzazione.
In queste ore, vorremmo dire soprattutto all’Assessore che si continua a confrontare nelle stanzette dell’assessorato con chi gli aggrada, così come vorremmo comunicare a S. E. il Prefetto di Potenza, stiamo chiedendo attraverso la Segreteria Nazionale del Settore, un incontro con il Ministro dei Trasporti e il Capo di Gabinetto del Ministero degli Interni, per stigmatizzare un simile discriminante comportamento adottato dagli organismi di riferimento in Basilicata.
Per il merito delle irresponsabili decisioni che stiamo apprendendo dalla stampa, vogliamo sottolineare, che i servizi pubblici locali vengono, come per legge, gestiti attraverso la stipula di contratti di servizio e non attraverso le farneticanti prese di posizione clientelari di qualcuno.
Che il contratto collettivo nazionale di lavoro di riferimento per svolgere servizi pubblici locali è quello degli Autoferrotranvieri – Internavigatori come peraltro richiamato all’interno dei bandi tipo di regione Basilicata ed anche nelle modifiche che si sono succedute negli anni al codice degli appalti, riteniamo non vi possano essere dubbi.
Invitiamo S. E. ad aprire il tavolo del Coordinamento alla FIT-CISL ed a tutte le altre organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, perché ci sembra davvero troppo escludere dalle discussioni di merito chi ne ha la piena facoltà oltre che la giusta ed evidente autorevolezza.
Ci sembra d’obbligo qui richiamare che se il tavolo del 16 Dicembre non vedrà presenti le Organizzazioni Sindacali, ci vedremo costretti oltre a quanto già annunciato, ad intraprendere una azione che legittimi la rappresentanza sindacale che non può essere annullata da chi che sia, senza richiamarsi ad alcuna legittimità, che è evidente rischia di assumere una palese incostituzionale visione, anche per gli aspetti che leggiamo il tavolo affronta senza gli attori principali, che rimangono i lavoratori.