Numerosi commercianti e artigiani hanno sottoscritto insieme alle associazioni di categoria una lettera aperta al presidente facente funzioni della Regione Basilicata, all’assessore regionale alle attività produttive, al sindaco di Matera, all’assessore alle attività produttive del Comune di Matera e al presidente della Camera di Commercio di Basilicata e al Prefetto di Matera per denunciare la situazione precaria in cui versano gli esercenti. Di seguito la nota integrale.
Le Associazioni di categoria Confcommercio, Confesercenti, Cna e Confartigianato trasmettono l’unita lettera condivisa da numerosi commercianti ed artigiani cittadini in cui lamentano l’incresciosa situazione economica che stanno vivendo in questo periodo; la nota ovviamente è completamente condivisa dalle scriventi associazioni le quali evidenziano come le richieste di carattere “immediato” avanzate dai commercianti ed artigiani siano riscontrabili nelle proposte ufficiali avanzate in passato dalle stesse ad Enti ed Istituzioni e che non sono state neanche oggetto di un minimo confronto.
Appare scontato che i commercianti e gli artigiani aspettano un riscontro concreto alle loro rimostranze e che le scriventi associazioni svolgeranno il ruolo di intermediazione partecipando ad eventuali tavoli con rappresentanze di imprenditori che hanno condiviso la nota che riportiamo integralmente di seguito.
Premesso che:
Noi piccoli commercianti e artigiani ormai da tempo viviamo una situazione economica davvero precaria a causa :
In primis:
– contrattura finanziaria dei nostri maggiori sostenitori ( clienti consumatori finali)
– margini di guadagno troppo bassi
– continuo aumento delle spese di gestione (fitti troppo alti, tasse comunali esagerate e in continuo aumento, stipendi dipendenti e relativi contributi, tredicesime e quant’altro e spese fisse in genere)
Ad esasperare la situazione si sono uniti negli ultimi mesi
– aperture di grosse strutture concorrenti provenienti da fuori città (trattasi di aziende strutturate ancora in grado di investire) attratti dal clamore che il titolo di “Capitale europea dell acultura” ha richiamato su Matera, con la falsa convinzione che tutto ciò abbia innescato a favore dei cittadini materani un boom economico (come affermato da alcuni di loro durante un’intervista).
Premesso oltretutto che ognuno di noi già da qualche mese sta contenendo le spese in generale:
– chiudendo i punti vendita meno proficui (per chi ha più punti vendita)
– licenziando personale
– riducendo e/o bloccando gli acquisti di prodotti utili alla vendita
– effettuando ogni genere di economia.
Tutto ciò premesso, dichiariamo la nostra impossibilità a continuare le attività di commercio e artigianato portate avanti da decenni fin’ora con le nostre uniche forze.
Dichiariamo inoltre la volontà di lottare a denti stretti per non arrivare alla chiusura definitiva delle nostre attività, in quanto siamo certi che, di qui a breve, calmandosi la valenza mediatica su “Matera Capitale della Cultura 2019”, anche le medie strutture di vendita aperte da poco si ridimensioneranno perchè il bacino di utenza materana rimane estremamente ridotto per le suindicate ragioni.
Pertanto leviamo un grido d’aiuto rivolto a tutte le Istituzioni affinchè i commercianti e gli artigiani materani non siano costretti a chiudere le proprie attività dopo decenni di sacrifici e sforzi che hanno coinvolto anche i propri affetti personali, lasciando la Città desertificata e sprovvista di servizi alla popolazione fatta sempre più da persone anziane.
Per tutte le ragioni suesposte chiediamo improrogabilmente al Comune e alla Regione di emanare provvedimenti che vadano a favore delle attività storiche presenti in Città, così come sta avvenendo in altre realtà cittadine (per es. sgravi di imposte e tasse alle “Botteghe Storiche”, premialità sugli affitti, ecc.); inoltre chiediamo alla Regione Basilicata di non soprassedere più su provvedimenti legislativi che riguardano il settore commercio giacenti nei cassetti degli uffici da anni, e che vadano incontro alla reali esigenze di chi lavora in maniera autonoma e che produce lavoro ad altri, senza vincoli di sorta, necessari ora più che mai e destinare fondi ad hoc per le leggi esistenti come nel caso della legge sull’artigianato promulgata più di tre anni fa ma ad oggi senza alcuna risorsa finanziaria disponibile.
I commercianti e gli artigiani sono a disposizione per qualsivoglia ulteriore confronto, attraverso le proprie associazioni di categoria, pronti a farsi risentire a breve, qualora fosse necessario, anche attraverso manifestazioni pubbliche.
Restano in attesa di riscontro in merito alle esigenze avanzate con la presente nota.
Cordialità.