Siulm: “Nessuno è al di sopra della legge”. Di seguito la nota integrale inviata dal presidente Salvatore Rullo.
È con profonda amarezza che questo Sindacato si trova a constatare,ancora una volta,che in Italia la Legge non è uguale per tutti i cittadini e che alcuni ritengono di non esservi soggetti e di potereluderla o applicarla a proprio piacimento.
I fatti.
1) Nel mese di marzo del 2020, nel pieno della prima ondata pandemicadi Covid-19, il Luogotenente dei Carabinieri Antonio Pagano (attuale Segretario Regionale SIULM) in servizio presso il Comando Provinciale Carabinieri di Potenza, nella sua qualità di dirigente sindacale, rilasciò un’intervista al TG di RAI Basilicata per segnalare l’insufficienza di DPI per tutti i militari impegnati in servizi di contenimento e contrasto alla pandemia. Per tale intervista, finalizzata esclusivamente a sensibilizzare l’Arma dei Carabinieri alla tutela dei suoi dipendenti, fu denunciato, dal Reparto Operativo del comando Provinciale di appartenenza, alla Procura della Repubblica di Potenza, a quella Militare di Napoli e sottoposto a procedimento disciplinare di stato per«aver rilasciato un’intervista non autorizzata a un telegiornale locale, nel corso della quale, dichiarando la propria carica associativa, aveva riferito “circostanze non veritiere circa la distribuzione di prodotti di sanificazione scaduti nonché la mancata fornitura di dispositivi di protezione individuale per il personale dell’Arma impegnato nei servizi istituzionali correlati all’emergenza covid-19”».
2) Le indagini preliminari, svolte dalle due Procure e scaturite dalla denuncia del Reparto Operativo dei Carabinieri di Potenza, si definivano con richieste di archiviazione, accolte dal Giudice competente sia per l’irrilevanza penale del fatto sia per aver agito, il Pagano, in rappresentanza sindacale per la tutela dei diritti e delle libertà fondamentali dei lavoratori coinvolti.
3) Nel procedimento disciplinare di stato condotto dall’Amministrazione di appartenenza nonostante l’esito favorevole dei due procedimenti penali, al contrario, la condotta del Segretario Regionale del SIULM veniva «ritenuta dal Direttore Generale della Direzione Generale per il Personale Militare “biasimevole anche sotto l’aspetto disciplinare, in quanto contraria ai principi di moralità e di rettitudine che devono improntare l’agire di un militare, ai doveri attinenti al giuramento prestato e a quelli di correttezza ed esemplarità propri dello “status” di militare e di appartenente all’Arma dei Carabinieri”» e si concludeva con l’irrogazione, allo stesso, della sanzione della sospensione disciplinare per mesi due dall’impiego (decorrenza 29.12.2020-28.2.2021).
4) Il 10 febbraio 2021il SIULM depositava ricorso (ex art 28 della Legge 20 maggio 1970 n. 300) presso il tribunale di Potenza – Sezione Lavoro per condotta antisindacale.
5) Con sentenza del 5 giugno 2021, sciogliendo la riserva assunta all’udienza del 1° aprile 2021, il Giudice del Lavoro di Potenza, dottor Eugenio Facciolla, definitivamente pronunciandosi sul ricorso presentato, così provvedeva:
a) accoglieva il ricorso in opposizione;
b) dichiarava illegittimo, perché antisindacale, il comportamento tenuto dal Ministero della Difesa – Direzione Generale per il Personale Militare – con l’adozione del provvedimento di sospensione dall’impiego per mesi due nei confronti del Lgt. Pagano Antonio, con atto MDGMIL REG 2020 n. 457907 del 25.11.2020;
c) ordinava al Ministero della Difesa, in persona del Ministro in carica, al Ministero della Difesa – Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, in persona del legale rappresentante p.t. e al Ministero della Difesa – Comando Legione Carabinieri Basilicata, in persona del rappresentante p.t., la cessazione del comportamento illegittimo posto in essere nei confronti del SIULM e la rimozione degli effetti;
d) ordinava la pubblicazione del dispositivo in tutte le bacheche sindacali;
e) condannava l’Amministrazione resistente al pagamento delle spese e competenze di giudizio in favore del SIULM.
Ad oggi, dopo 25 giorni dalla data di emissione e nonostante i molteplici inviti a provvedere, il Ministro della Difesa, il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri ed il Comandante della Legione Carabinieri “Basilicata” non hanno ancora provveduto a eseguire quanto disposto dal Giudice del Lavoro di Potenza.
Al contrario, il 30 giugno 2021, al dirigente sindacale, viene notificato un decreto del Direttore della 5^ Divisione del Ministero della Difesa per il Personale Militare con il quale, sulla base del provvedimento disciplinare di stato (dichiarato illegittimodal Tribunale di Potenza), subisce una detrazione di anzianità nel grado di 2 mesi.
Diritto
Il provvedimento emesso dal Giudice del Lavoro all’esito dell’accertamento della condotta antisindacaletenuta dal datore di lavoro è immediatamente esecutivo e la sua efficacia esecutiva non può essere interrotta nemmeno se la decisione del Giudice venga ritualmente opposta (ex art. 28, co. 2 dello Statuto dei Lavoratori).
Invero se, come nel caso di specie, il datore di lavoro (rectius Ministro Difesa p.t., Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri p.t. ed il Comandante della Legione Carabinieri Basilicata p.t.) non ottemperi alle decisioni del Giudice è punito ai sensi dell’art. 650 Codice Penale per non aver osservato i provvedimenti dell’Autorità.
Considerazioni
Dal momento che i Carabinieri, di ogni ordine e grado, con il Giuramento assumono l’impegno solenne ad essere fedeli alla Repubblica italiana, di osservare la Costituzione e le leggi e di adempiere con disciplina ed onore a tutti i doveri derivanti dal proprio stato per la difesa della Patria e la salvaguardia delle libere istituzioni, appare inaccettabile e paradossale l’inottemperanza dell’ordine dell’Autorità Giudiziaria da parte di un Ministro della Repubblica e dei vertici dell’Arma dei Carabinieri palesandosi, di fatto, una pericolosa contrapposizione tra il potere esecutivo (cui spetta, in prima istanza, il potere di applicare le leggi e di farle rispettare) ed il potere giudiziario (che giudica ed eventualmente punisce chi non rispetta le leggi).
Ulteriore delusione, per il SIULM, deriva dal constatare come le parole espresse dal Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Gen. C.A. Teo Luzzi, all’atto del suo insediamento e nell’incontro con questa compagine sindacale, vengano continuamente smentite dalle condotte e dai fatti ai quali assistiamo con sempre maggiore frequenza.
Che fine ha fatto la promessa di assicurare a tutti i Sindacati la sua «massima attenzione»?Pensa ancora «che il dialogo»sia il «vero moltiplicatore di efficienza»per«raggiungere sempre migliori traguardi per il benessere del personale»?
Conclusioni
Il SIULM:
• ben consapevole che nella centenaria storia delle FF.AA e dell’Arma dei Carabinieri un cambiamento epocale come quello introdotto dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 120/2018, che consente anche ai militari l’esercizio dei diritti e delle prerogative sindacali, possa suscitare, quasi come un riflesso condizionato di pavloviana memoria, una reazione di “sgomento” ed “avversione” in tutti gli stati maggiori;
• pur comprendendo (ma non giustificando) come la giurisprudenza della S.C. che oggi riconosce alla giurisdizione del Giudice ordinario in materia di condotta antisindacale una “cognizione incondizionata“, senza cioè l’eccezione della giurisdizione del Giudice amministrativo neppure nelle ipotesi in cui la condotta antisindacale si realizzi con atti che incidano sulle posizioni giuridiche dei singoli dipendenti anche con rapporto “non contrattualizzato”, come appunto quello del personale militare, sconvolga e scombini le “certezze” delle gerarchie militari di vertice,
nel rispetto della Costituzione, delle leggi e degli obiettivi statutari si impegna a combattere, in tutte le forme e le sedi consentitegli, abusi, ingiustizie e violazioni dei diritti e delle libertà di tutti i lavoratori in divisa.
Può il cittadino comune dare fiducia, sentirsi tutelato e protetto da coloro che pur rappresentando la legge ed imponendone il rispetto altrui la disattendono o la violano?
Le cronache di ogni giorno testimoniano il vertiginoso calo di fiducia nelle forze dell’ordine e, soprattutto, nell’Arma dei Carabinieri con disastrosi effetti di riduzione sulla credibilità istituzionale.
Noi siamo convinti che il Sindacato, quello serio, possa contribuire a migliorare le condizioni di lavoro di ogni militare nell’interesse generale del Paese per la salvaguardia ed il rispetto dei diritti di tutti.
Per questo offriamo, ancora una volta, la nostra disponibilità a partecipare in maniera fattiva a questo processo di innovazione culturale che, se non osteggiato ed accettato, nella correttezza dei rapporti e delle funzioni reciproche, non toglie nullaad alcuno ma rende più snella, moderna ed efficiente la stessa struttura militare.
Invitiamo tutti i colleghi in servizio che vogliano maggiori informazioni sul Sindacato Militare a contattarci al info@sindacatomilitarisiulm.it.Insieme al SIULM, sarai il protagonista consapevolmente di questa grande opportunità di crescita professionale, non rimarrai solo nei momenti difficili ed otterrai il rispetto dei tuoi diritti e delle tue libertà costituzionali.