Snals di Basilicata contro la “trattenuta Brunetta” e per una migliore gestione del piano vaccinale del personale scolastico. Di seguito la nota integrale.
Il piano vaccinale, che coinvolge in questa fase il personale scolastico, ha evidenziato una serie di mancanze su cui è doveroso non tacere.
Il lavoratore che decidesse di sottoporsi a vaccino dovrà utilizzare un permesso personale per potersi assentare da scuola. Viene discriminato e colpito, così, chi intende tutelare la propria salute e, nel contempo, compiere un gesto civile di pubblica utilità.
Come se non bastasse, sono ampiamente diffusi alcuni temporanei effetti collaterali che permangono, per alcuni giorni, dopo la somministrazione della dose. Febbre, mal di testa, dolori diffusi. Non sempre si è in grado di lavorare nei giorni successivi all’inoculazione del vaccino. Diventa quindi necessario, in alcuni casi, ricorrere al permesso per malattia. E qui incappiamo nel paradosso della cosiddetta “trattenuta Brunetta”. Tale provvedimento prevede che nei primi 10 giorni di assenza per malattia, lo stipendio venga privato di qualsiasi trattamento economico accessorio, come indennità o emolumenti.
La percezione è che tale provvedimento abbia uno scopo punitivo, finendo per colpire, assurdamente, chi già si trova in una condizione di svantaggio, la malattia, in nome di una aprioristica cognizione di abuso. Gli strumenti di controllo esistono già. Li si potenzi, se è il caso, ma è ora di finirla con questa demolizione della figura del personale scolastico e soprattutto dei docenti. Un’operazione di svalutazione del ruolo che passa anche attraverso questo tipo di norme ed è diventata intollerabile.
Che si tratti di permesso per motivi personali o per salute, il personale scolastico è ingiustamente penalizzato da questo modus operandi, per tali motivi lo SNALS CONFSAL di Basilicata chiede che la materia venga disciplinata, anche in vista della futura somministrazione della seconda dose di vaccino.
Lo SNALS CONFSAL di Basilicata chiede, inoltre, che la campagna vaccinale per il personale scolastico sia attivata per tutta la regione, non solo nel capoluogo, per non creare, di fatto, cittadini di serie A e di serie B. Inoltre auspica la realizzazione di una migliore calendarizzazione per la somministrazione dei vaccini, per evitare, quando possibile, sovrapposizioni con l’attività scolastica.