Il Consiglio regionale ha approvato oggi all’unanimità una mozione proposta dai consiglieri Santarsiero, Giuzio (Pd), Mollica (Udc), Bochicchio (Psi), Soranno (Pp) e Romaniello (Gm) che esprime “piena solidarietà” ai lavoratori precari dell’area di ricerca di Potenza, che hanno dichiarato lo stato di agitazione permanente, ed impegna il presidente e la Giunta regionale “a porre in essere tutte le azioni necessarie presso i competenti organi governativi affinché la previsione legislativa di cui all’art. 20, commi 1 e 2, del decreto legislativo n. 75/2017 (Legge Madia) trovi piena attuazione anche per loro”. Con il documento (emendamento Romaniello), si impegna inoltre al Giunta “a fare una ricognizione sui precari regionali e a riferire al Consiglio sulla eventuale applicazione della legge Madia”.
“Il Consiglio nazionale delle ricerche – si legge nel documento – conta circa 4.500 unità di personale precario rappresentativo di circa il 40 per cento della forza lavoro complessiva che contribuisce con passione, dedizione e competenza allo svolgimento delle attività dell’ente. Di queste 1.358 hanno già maturato i requisiti richiesti dalla legge Madia per la stabilizzazione. Tali unità potrebbero salire a 2.634 qualora la circolare esplicativa del Dipartimento Funzione pubblica, ancora in via di definizione, includa gli assegnisti di ricerca e i lavoratori a tempo determinato a chiamata diretta fra gli aventi diritto. L’area di ricerca di Potenza, a cui afferiscono l’Istituto di metodologie per l’analisi ambientale, l’Istituto per i beni archeologici e monumentali e l’Istituto di struttura per la materia, conta 86 lavoratori a tempo indeterminato e 53 lavoratori precari, di cui 31 titolari di contratto a tempo determinato e 22 di contratti atipici (assegni di ricerca e altre forme contrattuali). Di questi 53 lavoratori 37 collaborano a diverso titolo con il Cnr da più di dieci anni, tuttavia solo 17 di essi potrebbero sin d’ora accedere al percorso di stabilizzazione”.
Presidente Pittella in Consiglio su stabilizzazione precari
“Solleciterò l’ufficio personale affinché venga fatta una mappatura dei numeri e della platea dei precari aventi diritto alla stabilizzazione secondo la legge Madia: una volta operata una valutazione si potrà portare l’argomento in discussione in Consiglio regionale, in modo da poter consegnare in un successivo momento alla Giunta un indirizzo operativo su possibili stabilizzazioni”.
Lo ha detto oggi, nella seduta del Consiglio regionale, il governatore Marcello Pittella, intervenendo alla discussione su una mozione presentata dal consigliere regionale Vito Santarsiero (Pd) sui precari del Cnr della Basilicata. Il presidente ha rimarcato la necessità “di avviare una riflessione che accompagni non solo il precariato nel mondo della ricerca, ma la situazione di tanti lavoratori che operano nel pubblico. Nella stessa Regione Basilicata – ha aggiunto – esiste una costellazione di precari difficilmente decifrabile. Ecco perchè – ha sottolineato – riterrei utile coinvolgere il nostro ufficio personale per un’analisi dettagliata della situazione. E’ chiaro, però – ha evidenziato Pittella – che la legge Madia prevede la stabilizzazione del precariato nel pubblico con una copertura finanziaria non adeguata. In Parlamento ad esempio si sta discutendo di un possibile emendamento che doterebbe il portato normativo di ulteriori 50 milioni di euro a livello nazionale: un capitolo, quest’ultimo, che potrebbe dare risposte nella pluriennalità. In tutta Italia si sta provando a sensibilizzare le rispettive rappresentanze parlamentari per andare proprio in quella direzione. Ci muoveremo, nel frattempo, per quanto riguarda la stabilizzazione interna – ha ribadito il presidente – a fare una mappatura degli aventi diritto che tenga conto delle quote assunzionali e delle risorse disponibili. Una volta che il Consiglio sarà stato in grado di fornire un indirizzo politico al governo regionale si aprirà un negoziato a livello sindacale”.