Riportiamo di seguito la lettera della presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche della provincia di Matera, Vita Spagnuolo che contiene una replica ad alcune recenti dichiarazioni di solidarietà della Fials al suo segretario Sciannarella. Di seguito la nota inviata dalla Presidente dell’OPI Matera Vita Spagnuolo.
Ci risiamo con le solite, monotone, insipide espressioni di solidarietà della segreteria provinciale FIALS di Matera al suo segretario attraverso la manipolazione, a piacimento, di fatti, con inconferenti valutazioni e con il chiaro mal celato intento di diffamare e non di informare.
L’OPI di Matera dice basta con questi squallidi tentativi di creare una propria visibilità rappresentando i fatti stessi con affermazioni di comodo ed infondate, in quanto non veritiere, che hanno solo lo scopo di screditarlo agli occhi di chi non conosce la verità!
I due post pubblicati in data 24 e 25 aprile scorsi in relazione alla celebrazione dell’assemblea annuale per l’approvazione dei bilanci consuntivo e preventivo, non contengono valutazioni di fatti ma una loro falsa esposizione accompagnata da affermazioni denigratorie sui presenti.
Addirittura, nel post del 24 aprile scorso si grida allo scandalo per le condizioni in cui l’assemblea stessa si è svolta, descritte evocando lo “stile circolo da bar”.
Un cumulo di bugie e falsità portate a conoscenza di una moltitudine di soggetti!
Il sig. Giovanni Sciannarella,nel rapporto con l’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Matera, non è un rappresentante sindacale ma un suo semplice iscritto e come tale obbligato a rispettare tutti i precetti e norme ordinistiche.
Pertanto, quello che pubblica non può essere ricondotto ad una attività sindacale né tantomeno a quella di natura politica.
Non è bastata la pubblicazione della rettifica da parte del giornale l’Edicola del Sud Matera per far comprendere al predetto infermiere tutte le artefatte falsità che scrive.
Alla convocazione del 25 maggio scorso lo Sciannarella, accompagnato dal proprio avvocato, ha riconosciuto i post come suoi, giustificandone il contenuto come riconducibile all’attività di libera espressione di pensiero, politico e sindacale.
Il suo stile è quello di chi si deve ritenere, come alibi, sempre vittima di qualcuno e/o di qualcosa: solo allora giungono le canoniche espressione di autocommiserazione, che si vuole far passare per solidarietà.
Fandonie su tutto, finanche ad inventare aggressioni, atti vessatori e violenti nonché vantando conseguente malessere documentate, finora, con foto che lo ritrae accovacciato su un marciapiede.
Anche l’Ordine, come lo Sciannarella, auspica che la Giustizia faccia il proprio corso, non solo per la chiarezza della connotazione dei fatti, ma anche perché si ponga fine ad un comportamento che si ritiene, falsamente, legittimo.