Pdl sostegno maternità, nuove audizioni in terza Commissione.
Le proposte di Pace (Gm) e Romaniello (Sel) e quella, annunciata ma non ancora formalizzata, del Pd e del gruppo Pittella presidente, saranno esaminate in maniera congiunta dopo che il governo regionale avrà chiarito l’entità delle risorse disponibili.
Saranno esaminate in maniera congiunta le proposte di legge sul sostegno alla maternità presentate dai consiglieri Aurelio Pace (Gruppo misto, sottoscritta da esponenti di altri gruppi consiliari) e Giannino Romaniello (Sel), e quella, annunciata ma non ancora formalizzata, che nelle prossime ore dovrebbero presentare sullo stesso argomento il gruppo del Pd ed il gruppo Pittella presidente. Lo si è appreso oggi nel corso dei lavori della quarta Commissione permanente, che si sono svolti oggi. Il presidente dell’organismo, Luigi Bradascio, ha preso l’impegno di consultare l’assessore alla Salute Franconi per verificare l’entità delle risorse finanziarie che il governo regionale, nell’ambito della manovra finanziaria per il 2014, intende impegnare su questa materia. Non appena sarà chiarito questo aspetto, si passerà all’esame congiunto dei testi, così come previsto dal regolamento.
Intanto oggi la Commissione ha ascoltato le rappresentanti di altre due associazioni che hanno chiesto di poter dire la loro sull’argomento. Licia Viggiani, presidente della Fidapa Potenza, ha affermato di aver accolto con entusiasmo la notizia di una iniziativa di legge sul sostegno alla maternità, anche se, ha affermato, “nel merito non condividiamo che il sostegno sia rivolto solo alle persone che rinunciano all’interruzione di gravidanza, che va esteso a tutte le donne che si trovano in condizione di disagio, altrimenti si verrebbe a determinare una forma di discriminazione”. A suo parere è essenziale stabilire criteri oggettivi e trasparenti che definiscano i target di disagio economico. Sarebbe inoltre opportuno allargare la tutela sanitaria delle donne garantendo accertamenti, presidi e farmaci gratuiti, e stanziando una parte dei fondi disponibili per una più generale politica di tutela familiare, anche attraverso la realizzazione di strutture idonee quali gli asili nido in famiglia.
Per la presidente del Centro italiano femminile di Potenza, Antonella Viceconti, “i temi che riguardano la famiglia e la vita non possono essere affidati a un mero assistenzialismo della durata di 18 mesi, ma ad una visione sociale di welfare, di efficaci e durature politiche a sostegno della famiglia e della donna. Le politiche familiari non devono, dunque, rispondere a interessi parziali o corporativi, né tantomeno a impostazioni ideologiche o confessionali, quanto piuttosto ad una visione globale per una vera crescita sociale ed economica. E’ necessario creare condizioni favorevoli affinché le famiglie possano avere il numero di figli che desiderano nei tempi da loro scelti promuovendo servizi di accoglienza per minori, figli di madri lavoratrici, soprattutto in orario post scolastico”. Quanto alle agevolazioni, il Cif si chiede “se non sia più giusto individuare una riduzione fiscale”, e propone “azioni dirette a valorizzare e migliorare i servizi sociali e le strutture pubbliche e private già presenti sul territorio a sostegno della famiglia e della maternità, per favorire la scelta naturale della genitorialità da parte della donna e della coppia in genere”.
Il presidente Bradascio ha ringraziato le rappresentanti della Fidapa e del Cif, assicurando che i loro suggerimenti saranno utilizzati per definire il testo di legge. “Sono sicuro – ha affermato – che grazie ai contributi della società civile e dei consiglieri sarà possibile definire una legge che va in questa direzione, allargando l’aiuto a tutte le donne che sono in difficoltà”.
In apertura di seduta la Commissione preso atto della richiesta di iscrizione nell’albo regionale delle associazioni e delle federazioni dei lucani all’estero dell’Associazione Lucani nei Balcani, con sede in Dobroesti Ilfov (Romania), che passa ora all’esame dell’Aula per la ratifica.
Presenti alla riunione, oltre al presidente dell’organismo Luigi Bradascio (Pp), i consiglieri Gianni Leggieri (M5s), Aurelio Pace (Gm), Giannino Romaniello (Sel), Paolo Galante (Ri), Carmine Miranda Castelgrande, Mario Polese, Achille Spada (Pd), Francesco Pietrantuono (Psi), Francesco Mollica (Udc), Gianni Rosa (Lb – Fdi) e Michele Napoli (Pdl – Fi).
In terza Ccp anche le audizioni di diabetici e ipovedenti.
Affrontate le problematiche relative all’attuazione della legge regionale n. 9/2010 sulla rete integrata ospedale territorio della patologia diabetica e quelle riguardanti i ciechi e gli ipovedenti della Basilicata.
Nella riunione di oggi la quarta Commissione ha ascoltato anche i rappresentanti dell’Associazione lucana assistenza diabetici (Alad – Fand) e dell’Unione italiana ciechi ed ipovedenti.
Il presidente dell’Alad – Fand Antonio Papaleo ha lamentato la mancata applicazione della legge regionale n. 9/2010 (Assistenza in rete integrata ospedale – territorio della patologia diabetica e delle patologie endocrinometaboliche), evidenziando che mentre, da un lato, si registrano dati allarmanti sull’aumento delle patologie diabetiche nella popolazione regionale, dall’altro la rete ospedale – territorio stenta a decollare e non si provvede al turn over dei diabetologi. Non viene inoltre implementato – ha osservato ancora il presidente dell’Alad – Fand – il rapporto fra medici di medicina generale e diabetologi, mentre l’educazione terapeutica prevista dalla legge 115/87 molto spesso non viene fatta non per mancanza di volontà ma per mancanza di tempo, e i Centri finiscono per limitarsi a fare solo la misurazione della glicemia. Ha poi parlato delle patologie connesse (innanzitutto quelle dei cardiopatici) e del notevole incremento del diabete in età evolutiva. Papaleo ha inoltre sottolineato il ruolo del medico di medicina generale nell’attività di prevenzione della malattia, oltre alla necessità di istituire sul territorio i centri di primo, secondo e terzo livello con diverse competenze e di definire il Registro regionale dei diabetici, attraverso la cartella clinica informatizzata. Il presidente Bradascio si è soffermato sull’importanza della prevenzione, richiamando alcune iniziative del mondo associativo e ricordando che la Basilicata è in testa alle graduatorie dell’obesità infantile e che occorre tornare alla cultura alimentare straordinaria del passato. A suo parere la legge regionale n. 9/2010 è una buona legge, ma occorre verificare come attuarla rapidamente ed eventualmente emendarla. Ha inoltre assunto l’impegno di continuare il confronto con l’Alad – Fand.
All’attenzione dell’organismo consiliare anche le problematiche relative ai ciechi e ipovedenti della Basilicata. Il presidente dell’Unione italiana ciechi ed ipovedenti, Angelo Camodeca, è stato ascoltato in merito all’applicazione della legge regionale n.7/1989 che eroga provvidenze in favore degli enti di tutela ed assistenza agli invalidi. Sottolineando “l’importanza fondamentale e il ruolo che rivestono nel tessuto sociale le associazioni che operano nel settore”, Camodeca ha chiesto “un’implementazione dei fondi previsti per lo svolgimento dei compiti istituzionali attribuiti alle sezioni regionali delle associazioni e una modifica alla legge n.7/89 prevedendo l’erogazione anticipata di un contributo fisso, pari al 30 per cento della somma stanziata, da suddividere tra tutti i beneficiari e quella di un contributo variabile del 70 per cento da distribuire solo fra le organizzazioni riconosciute dalla legge regionale n.35/2000 sulla base del volume di attività svolta da ciascuna associazione”. Camodeca ha poi posto l’attenzione sull’importanza della prevenzione, del servizio di riabilitazione visiva, dell’avvio di corsi di orientamento e mobilità e degli ausili agli studenti ciechi o ipovedenti previsti dal Piano del diritto allo studio proponendo l’istituzione di un tavolo tecnico teso alla soluzione delle criticità emerse in Basilicata. Il presidente Bradascio, anche su indicazione dei consiglieri Napoli e Romaniello intervenuti nel dibattito, ha preso l’impegno di avviare in Commissione la discussione in merito alla proposta di modifica della legge regionale n.7/89 al fine di accogliere le richieste pervenute dal presidente dell’Unione italiana ciechi ed ipovedenti.