Si è svolta nel pomeriggio nella sala conferenze della Mediateca provinciale di Matera la prima Work Conference sul tema “Sostenibilità ambientale e valorizzazione del patrimonio archeologico. Buone pratiche per lo sviluppo del territorio”, organizzata
nell’ambito del progetto “a’Naca Basilicata. Orizzonti Sostenibili”, deliberato dalla Giunta della Regione Basilicata con DGR 1490/2014 e realizzato dalla Fondazione Eni Enrico Mattei (FEEM).
Alla presentazione sono intervenuti l’assessore comunale ai Sassi e patrimonio Unesco, Paola D’antonio, Cristiano Re, responsabile Progetti Territorio FEEM, Luigi Milella, professore presso il Dipartimento di Scienze dell’Università degli Studi della Basilicata e responsabile del progetto “Monitoraggio delle Acque Marine Costiere e Profonde in Basilicata”, Michele Greco, referente scientifico del progetto “MATER” (C.G.I.A.M.), Francesca Sogliani, direttore della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici di Matera e responsabile del progetto “CHORA”, Stéphane Verger, direttore dell’ École Pratique des hautes Études di Parigi, Marco Fabbri, dell’Università di Roma Tor Vergata, Roberto Cifarelli, assessore alle politiche di Sviluppo, Lavoro, Formazione e Ricerca della Regione Basilicata.
“a’Naca Basilicata” è il marchio ombrello che raggruppa i progetti realizzati con i fondi derivanti dall’accordo di programma siglato tra Eni e Regione Basilicata nel 2014 per l’erogazione delle annualità pregresse del Protocollo di Intenti del 1998.
Si tratta di 42 progetti, che coinvolgono tutti i 131 Comuni della Basilicata, 57 Enti Pubblici, 6 Organismi di Volontariato, 29 Scuole, 12 Fondazioni, 12 Università e 6 Enti di Ricerca. I progetti si avvalgono di 171 partner, di cui 30 internazionali, e si sviluppano su 5 aree
tematiche – “Salute e sicurezza alimentare”, “Turismo”, “Ambiente”, “Formazione”, “Cultura e Sviluppo Sociale” – accomunate dall’elemento “Innovazione”, vero motore propulsivo delle idee dei progetti.
Nel corso della Work Conference sono stati presentati tre progetti, appartenenti alle aree tematiche “Ambiente” e “Turismo”, di grande impatto sul territorio e di valenza internazionale. Il progetto “Monitoraggio delle Acque Marine Costiere e Profonde della Basilicata”,
attraverso una metodologia innovativa, analizza le alghe e i poriferi (le spugne) presenti nei mari della Basilicata per determinare lo stato di salute e la qualità ambientale delle acque,www.anacabasilicata.it anacabasilicata@gmail.com utilizzandoli, allo stesso tempo, come fonte straordinaria di nuovi composti alla base di farmaci per la cura di alcune malattie.
Anche il progetto “MATER” è rivolto alla tutela dell’ambiente: attraverso un sistema basato sulla raccolta dei dati provenienti dai satelliti che osservano la Terra 24 ore su 24, indipendentemente dalla copertura nuvolosa, è possibile stimare le variazioni
geomorfologiche della costa, per prevenire e migliorare gli interventi sulle problematiche ambientali delle coste lucane.
Il progetto “CHORA” rientra nell’area tematica “Turismo” e unisce le linee della formazione, della ricerca, della valorizzazione e della comunicazione attraverso la realizzazione di scavi nei più importanti siti archeologici della Basilicata, di poli museali all’aperto, di percorsi
tematici e spazi dedicati agli studenti, per stimolare una partecipazione condivisa della comunità civile per la conoscenza e la fruizione del ricchissimo patrimonio archeologico e storico regionale.
Il team di “a’Naca Basilicata” ha presentato il progetto di comunicAzione che punta, con un portale web www.anacabasilicata.it, una costante attività sui social media, iniziative pubbliche, conferenze e incontri sul territorio, a valorizzare e sostenere la Basilicata, in Italia
e all’estero, comunicarne le potenzialità nell’ottica della trasparenza e del dialogo e divulgarne le buone pratiche. Il sito, contenitore dinamico delle attività dei progetti, è luogo ricco di informazioni e di contenuti multimediali, costantemente aggiornato sugli eventi
collegati ai progetti sul territorio ed in continua evoluzione.
Marco Fabbri, dell’Università di Roma Tor Vergata, partners del progetto “CHORA”: “Noi abbiamo curato il portale di archeologia per la Basilicata sopratutto partendo da un’idea di voler comunicare l’archeologia e far si che diventi promozione per il territorio attraverso la conoscenza e la condivisioni di informazioni. Il sito è www.progettochora.org. E’ in fase di allestimento ma è un portale molto progettato. Ci stiamo lavorando da un anno, stiamo studiando delle forme di comunicazioni innovative rispetto agli standard della comunicazione archeologica”.
Francesca Sogliani, direttore della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell’Unibas di Matera: “Questo portale è costruito nell’ambito di questo progetto Chora ed è nato dall’esperienza pregressa di database, di gis che noi facciamo su tutti i progetti di scavo. E’ pensato quindi per costruire uno strumento innovativo, agile ma completo in tutte le sue parti”.
Quali saranno le funzionalità di questo portale? “Sarà uno strumento per approfondire la ricerca, per far conoscere la ricerca ad un vasto pubblico, uno strumento per creare degli itinerari archeologici sul web che servono da veicolo per itinerari fisici sul territorio della Basilicata ed è anche un portale concepito per una dimensione di open data e quindi di condivisione massima dell’informazione e come strumento di ricerca scientifica che raccolga tutti i dati della ricerca nell’ambito archeologico di questa regione, da quando è partita la ricerca archeologica fino ad oggi”.
In 27 anni di attività della scuola di specializzazione, che è un terzo livello della scuola universitaria abbiamo avuto circa 350 allievi provenienti da tutte le parti d’Italia e Matera dovrebbe potenziare l’idea che è una grande città universitaria, sarebbe una grandissima sfida e tutte le risorse ci sono per poterla sostenere”.
Stéphane Verger, archeologo e direttore dell’École Pratique des hautes Études di Parigi: “L’idea del portale web di Chora racconta la storia delle nostre attività, a partire da quello che facciamo sui siti e racconta le storie che spesso sono storie piccole di individui, di gruppi del nostro decennio. E’ questo il mestiere dell’archeologo, avere due dimensioni. Quella della grande storia e delle piccole storie. L’idea è di fare un portale sia utilizzabile per la ricerca con tutti i dati scientifici delle nostre attività, anche per i colleghi all’estero e anche come strumento di divulgazione per rendere interessante il nostro lavoro di ricerca a tutti i livelli. Da tempo abbiamo avviato iniziative di formazione perchè i campioni archeologici sono campioni di formazione per gli allievi della scuola di formazione. E nei cantieri di scavo i francesi imparano l’italiano mentre ci sono studenti italiani che vengono a Parigi per un dottorato”.
Michele Capolupo
La fotogallery del convegno (foto www.SassiLive.it)