Una chiamata diretta rivolta ai giovani imprenditori del Mezzogiorno a presentare progetti imprenditoriali innovativi e sostenibili in ambito Agritech e Agroenergia per accelerarne la crescita attraverso il coinvolgimento attivo delle aziende agricole lucane, e generare così ricadute dirette positive sul territorio della Basilicata.
E’ l’iniziativa promossa dal Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Basilicata, in collaborazione e con il coinvolgimento dei Gruppi GI delle Regioni del Mezzogiorno, di presentazione del progetto South Up, ideato e sostenuto da Joule – scuola di Eni per l’impresa – e realizzata con Fondazione Politecnico di Milano, PoliHub e ALSIA Basilicata.
Dal presidente dei Giovani Imprenditori di Basilicata, Anselmo Zirpoli è arrivato l’appello a presentare i progetti che verranno selezionati attraverso la call for start up aperta dal 19 aprile fino al 13 giugno 2021, a cui è possibile aderire secondo le modalità di partecipazione indicata sulla piattaforma www.southup.it.
“Ancora una volta – ha dichiarato Zirpoli – Eni sceglie la Basilicata per lanciare un’iniziativa con rilevanti ricadute sul territorio, in grado di coniugare innovazione e tradizione in un settore d’eccellenza delle produzioni lucane, qual è quello dell’agroalimentare. Abbiamo voluto pertanto far conoscere a tutti i giovani imprenditori del Mezzogiorno le opportunità legate a questo progetto che ha il merito di coinvolgere non solo le startup ma anche le aziende agricole già consolidate e promuovere la creazione di sinergie e valore aggiunto sul territorio”.
A spiegare i dettagli dell’iniziativa Mattia Voltaggio, head of Brand Communication & Startup Acceleration di Joule e Vera Scuderi, corporate program manager Poli Hub. “Gli obiettivi che ci proponiamo di raggiungere, anche grazie a una rete di collaborazioni di eccellenza, sono: stimolare l’adozione di nuove tecnologie nelle aziende agricole lucane e sensibilizzarle al tema dell’innovazione, sostenere lo sviluppo sostenibile e la transizione energetica del tessuto economico lucano e favorire il trasferimento tecnologico dal mondo della ricerca all’impresa”.