Il Dipartimento Agricoltura segua l’esempio del Ministero alle Politiche Agricole che ha convocato per il 20 luglio prossimo un tavolo di filiera per i cereali. La situazione in Basilicata come hanno denunciato le maggiori organizzazioni di produttori cerealicoli è diventata di emergenza e come tale va affrontata con misure comunitarie, nazionali e regionali e quindi a partire da un tavolo in Regione. E’ quanto afferma il vice presidente del Consiglio Regionale Paolo Castelluccio (Fi) che aggiunge: mentre la politica discute sul destino dei 2 milioni di ettari a grano in Italia, ipotizzando anche un Piano cerealicolo nazionale, secondo gli industriali del settore, le quotazioni basse risentono dell’aumento produttivo mondiale, con prezzi in discesa, mentre risponde solo ad una logica speculativa la presunta tesi che il nostro prodotto contenga una bassa quantità di proteine. Come non è una giustificazione la sovraproduzione di questa campagna cerealicola. E’ altresì vero, però, che l’industria alimentare nel 2015 ha moltiplicato le importazioni di grano straniero: quadruplicate dall’Ucraina e raddoppiate dalla Turchia. Per tutelare le nostre produzioni – continua Castelluccio – diventa perciò necessario fare il punto dei provvedimenti attuati con i Pif (Progetti integrati di filiera) e aggiornare il Piano regionale cerealicolo. È giusto e importante riscoprire i grani antichi come quello “senatore Cappelli” che è nella migliore tradizione del Materano, ed altre varietà, che in molti casi sono andate perse. Recuperarle significa conoscerle, prediligerle magari ad altri grani coltivati all’estero, dei quali molto spesso non sappiamo nulla, dai metodi di coltivazione ai controlli effettuati. Chiaramente ogni grano antico ha proprie peculiarità, proprie caratteristiche nutrizionali, che si adattano più o meno bene a seconda della preparazione che si è scelto di fare. Se ad esempio una cottura a 180°C rischia di vanificare le proprietà di un determinato grano, dovrò sostituirlo. Ecco perché è importante non solo il recupero, ma anche la conoscenza, e per conoscere è sempre necessario divulgare e promuovere una tradizione che, in questo caso, ci appartiene storicamente, e che dev’essere rivalorizzata per garantire al consumatore un prodotto migliore, tenendo sempre un occhio di riguardo alla salute”.
Secondo Castelluccio “l’obiettivo della tutela del consumatore si sposa a quello della tutela dei redditi dei cerealicoltori tenuto conto di quotazioni bassissime e comunque non in grado di far superare alle aziende agricole lucane questa fase.
Dal Governo – conclude – ci aspettiamo misure più idonee a valorizzare la cerealicoltura italiana e i prodotti della filiera 100% Made in Italy eche prosegua il lavoro che lo ha visto tagliare del 25% le tasse sugli agricoltori con la cancellazione di Irap e Imu agricola, procedendo alla dichiarazione di crisi e alla sospensione di ogni tributo fiscale e previdenziale a carico degli agricoltori”.